“Entro oggi definiremo le questioni controverse che è naturale che ci siano quando si affronta un tema così importante”. A parlare è il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio di Stato, oggi 5 febbraio 2015. L’argomento “importante” è il disegno di legge anticorruzione, attualmente in discussione in Commissione Giustizia del Senato.
Importante, e più volte richiamato nei giorni scorsi, dal Presidente della Repubblica Mattarella innanzitutto. Nel suo discorso di insediamento, la lotta alla mafia e alla corruzione è “una priorità assoluta”. Anche il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone ha chiesto “una corsia preferenziale” sull’anticorruzione. D’altra parte, continuano i dissidi fra le forze politiche sulle previsioni del disegno di legge: il nodo riguarda la proposta di norme più incisive e pene più severe su corruzione, falso in bilancio e riciclaggio. Il Nuovo Centro Destra sostiene una linea più morbida su questi fronti e lo stesso Pd è diviso. “Non ci possiamo permettere di perdere tempo”, dice oggi Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd.
Proprio riguardo i lunghi tempi di approvazione del ddl, Orlando risponde: “Sono certo che entro oggi arriveremo a una definizione che consentirà di procedere speditamente in Commissione e in Aula al Senato e poi di arrivare alla Camera con maggiore speditezza come è accaduto sulla responsabilità civile. Il lavoro di approfondimento – ha aggiunto Orlando – non è mai tempo perso quando serve per definire una linea comune e poi è più facile arrivare fino in fondo”.
La proposta in materia di anticorruzione era stata avanzata da Pietro Grasso, come unico atto da parlamentare prima di diventare Presidente del Senato, due anni fa. Poi il 30 agosto 2014, il governo ha approvato il suo ddl che, poco prima di Natale, è diventato un emendamento al ddl Grasso. Il disegno di legge è ora in Commissione Giustizia ed è su questo testo che si discute. Secondo le dichiarazioni di oggi del ministro della Giustizia “la proposta Grasso è un punto di partenza rispetto a una valutazione che il Parlamento deve fare”.