«Ho conosciuto Ciavardini nell’ambito delle iniziative con l’associazione gestita da sua moglie. A sinistra hanno avuto frequentazioni con ex terroristi, non ho visto tutto questo scandalo». A parlare è Chiara Colosimo, la neo presidente della Commissione parlamentare Antimafia, la cui elezione ha scetenato le proteste di alcune associazioni di familiari di vittime del terrorismo e della crimonalità organizzata. La deputata di Fratelli d’Italia, legata a Giorgia Meloni, è stata intervistata da La Stampa per chiarire la sua posizione. L’accusa rivolta alla nuova presidente è quella di frequentare Luigi Ciavardini, ex terrorista di destra appartenente ai Nuclei Armati Rivoluzionari, condannato in via definitiva per la strage di Bologna e per l’omicidio del giudice Mario Amato.
Carceri e volontariato – Dopo aver scontato la sua pena in carcere, Ciavardini nel 2009 ha ottenuto la semilibertà e ha fondato il “Gruppo Idee”, un’associazione di volontariato in carcere. Colosimo e “il nero” si sarebbero incontrati nel 2014 nell’istituto penitenziario di Rebibbia, nell’ambito degli eventi organizzati da Ciavardini. A testimoniare l’incontro tra i due c’è una foto in cui la deputata di Fratelli d’Italia sorride in camera e si stringe al braccio dell’ex terrorista. La posa è stata interprtetata dai familiari delle vittime di mafia copmme una prova che tra i due ci sia qualcosa di più di un rapporto meramente un rapporto istituzionale. Per questo hanno protestato. «E’ una foto poco istituzionale ma Ciavardini non è un amico», ha detto la deputata.
I rapporti con Ciavardini però non risalirebbero al 2014. Il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un’ altra foto di Colosimo, nell’ambito delle iniziative organizzate in carcere dal Gruppo idee, risalente al 2011. Ad alimentare altri sospetti non ci sono solo le immagini più o meno rubate. La deputata di Fratelli d’Italia ha provveduto dopo la sua elezione a cancellare dai social alcuni contenuti e il suo sito ora è in fase di manutenzione. Nel 2010, inoltre, Colosimo fu intervistata davanti a un murale con l’immagine di Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di ferro romena e sostenitore del nazifascismo. La sua replica fu: «Mi state facendo le pulci, eh? Ma io non ho alcuna difficoltà a condannare, ‘senza se e senza ma’ il nazismo e il fascismo».