Antonio Azzollini, 62 anni, è Presidente della Commissione Bilancio del Senato dal 2008. Entrato in Parlamento 19 anni fa con Forza Italia, ora siede tra i banchi del Nuovo Centro Destra.

Antonio Azzollini, 62 anni, è Presidente della Commissione Bilancio al Senato dal 2008. Entrato in Parlamento 19 anni fa con Forza Italia, ora siede tra i banchi del Nuovo Centro Destra.

“Noi siamo garantisti, non mandiamo a casa nessuno per un avviso di garanzia. Ma qui parliamo di una richiesta d’arresto”. Le parole di Matteo Renzi non lasciano presagire nulla di buono per Antonio Azzollini. Perché il Pd, al di là delle dichiarazioni di rito, voterà quasi certamente a favore della richiesta d’arresto nei confronti del senatore di Ncd, investito dall’indagine della Procura di Trani sulla bancarotta delle case di cura pugliesi della “Divina Provvidenza” che ha già portato a nove arresti.

“Se salta Ncd – assicura il vice capogruppo Pd Giorgio Tonini – salta il governo, per cui occorre procedere con tatto”. Al Nazareno sanno bene che – in un gruppo già diviso tra alfaniani e dissidenti – un voto favorevole del Pd non farebbe che acuire le tensioni, mettendo a rischio la tenuta della maggioranza. Ma la linea del partito è chiara: in caso di richieste d’arresto si vota “sì”. Così è stato per il deputato dem Francantonio Genovese e così sarà con tutta probabilità per il senatore di un alleato di governo. E da tenere a mente c’è un altro precedente: il Nuovo Centrodestra nacque dal Pdl proprio quando si votava sulla decadenza di Berlusconi, per evitare che cadesse il governo di Enrico Letta. La priorità di salvare l’esecutivo prevarrà ancora?

Azzollini è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta nell’ambito del crac da 500 milioni delle case di cura di Barletta, Foggia e Potenza. L’avvocato barese con un passato nelle file del Pci è in Senato dal 1996 e da sette anni ne presiede la Commissione Bilancio. Una commissione cruciale, visto che da qui passano tutte le leggi. Il Pd spera nell’autosospensione in stile Lupi, ma il senatore non sembra per ora intenzionato a cedere. Ecco perché i tempi potrebbero allungarsi: prima del pronunciamento della Giunta per le autorizzazioni a procedere potrebbero passare alcune settimane.

La Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, al centro nei giorni scorsi della polemica sugli impresentabili candidati alle regionali, assicura che studierà le carte ma rilancia: “Il punto è: la politica ha capito che non si fanno affari con nessuno? Il quesito riguarda l’Ncd ma anche una parte del mio partito. L’inchiesta sulla mafia a Roma dimostra che una parte della politica si è messa sul mercato. Io sono contraria al finanziamento privato ai partiti. Sono per il finanziamento pubblico, a patto che che sia limitato e certificato”.

Emiliano Mariotti