Silvio Berlusconi durante l'intrevista al Corriere della Sera, 19 febbraio

Silvio Berlusconi ha più volte detto di essere pronto per un confronto televisivo, ma solo con Per Luigi Bersani, quello che ritiene l’unico avversario vero. Ha ribadito questo concetto in un’intervista a Radio 105 la mattina del 19 febbraio, dicendo che “nelle democrazie il confronto avviene tra chi è in lizza per la vittoria, e qui lo siamo solo io e Bersani”. Subito dopo, il tanto discusso confronto si è quasi realizzato nell’ambito di Web Condicio, lo spazio di incontri digitali di Corriere.it. Alle 11.30 il conduttore di Ballaro Giovanni Floris insieme al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli hanno intervistato il leader del Pd, mentre alle 12.30 Bersani a ceduto il posto a Berlusconi. Prima dell’intervista il Cavaliere ha incrociato Bersani e si sono stretti la mano. Per la diretta con Berlusconi a De Bortoli si è sostituito il condirettore del Corriere Luciano Fonatna.

Il Cavaliere è partito con l’attaco al Pd. Ha minaciato gli indecisi: se i Democratici torneranno al governo, niente restituzione dell’Imu, ma solo la continuazione della politica suicida della famiglia. Di più gli italiani avranno un quarto presidente della Repubblica proveniente dall’aria di Sinistra: Massimo D’Alema o Romano Prodi. Berlusconi ha sparato anche su altri avversari. “Grillo è un istrione, i suoi candidati sono quelli dei centri sociali”. Anche a Monti il Cavaliere ha riservato una replica: “Mi ha deluso: aveva garantito di non approfittare della popolarità per fare politica. Non entrerà nemmeno in Parlamento, lui insieme a Fini e Casini sono al di sotto del 10 per cento”.

Anche il ritorno in campo è stato per Belusconi un altro grande sacrificio, voleva lasciare la guida del Pdl ad Angelino Alfano, per avviare un cambio generazionale. Ma non c’era verso: “Sono dovuto tornare perché sono stato chiamato dal 100 per cento del mio movimento e da Alfano, che mi ha ingiunto di tornare per guidare la campagna elettorale”. Comunque il Cavaliere non ha l’ambizione di fare il presidente del Consiglio, l’incarico per il quale il movimento ha indicato Alfano. Piuttosto si vede come ministro dell’Economia o dello Sviluppo. Però, ha spiegato Berlusconi, su chi farà il premier si deciderà solo dopo l’eventuale vittoria.

Quando il discorso è passato alla politica economica, il Cavaliere più volte se l’è presa con Floris: “Perché cambia sempre argomento?”. Ma poi è andato avnti con le promesse: “Su Imu non c’è nessuna illusione, nel primo Consiglio dei ministri delibereremo l’abolizione dell’Imu da qui in avanti”. Anche l’Equitalia, a causa della quale lo Stato viene visto come un nemico dei cittadini, va cambiata. Per l’ennesima volta il Cavaliere ha lanciato l’impignorabilità della casa per debiti fiscali e l’abolizione dell’Irap.

Berlusconi è tornato a spiegare poi la sua proposta sull’occupazione, presa di mira dai suoi avversari nelle settimane scorse. Ha detto che si possono togliere le tasse e i contributi ai quattro milioni di imprenditori se assumeranno nuovi collaboratori, ed ecco da dove verrano i famosi quattro milioni dei posti di lavoro che aveva promesso. Ma non ha risposto invece alla domanda dei conduttori su come in questo caso sarà risolta la questione delle pensioni.

Parlando dell vendita de La7, Berlusconi ha detto di essere in buoni rapporti con Urbano Cairo, l’imprenditore in trattativa esclusiva con Telecom per l’acqusizione dell’emmitente. Però poi ha aggiunto di non averlo sentito da tempo. E comunque, secondo il Cavaliere, La7 non è un affare, visto il calo della pubblicità sul mercato televisvo.

In conlusione della diretta, i conduttri hanno cercato di strappare a Berlusconi il nome del suo candidato al Quirinale. Ma il leader del Pdl ha resistito: “Ho in pectore un candidato, però non ve lo dico, perché così lo brucerei”.

Anna Lesnevskaya