L’uomo dai sogni realizzati. Così si potrebbe riassumere in una frase la storia imprenditoriale di Silvio Berlusconi. Una favola moderna, un po’ all’americana, che racconta l’impegno e gli sforzi di un uomo di origini tutto sommato modeste. Nato nella medio-piccola borghesia, ha il suo primo sostenitore proprio nel padre Luigi impiegato alla Rasini, una piccola banca milanese (ma con eccellenti contatti), che investe tutta la sua liquidazione nella prima società del figlio dicendogli semplicemente «fanne buon uso. Però ricorda che questi risparmi non sono solo tuoi, sono anche dei tuoi fratelli. Quando sarà il momento giusto, ne dividerai il frutto con loro». Silvio negli anni lo ha sempre ricordato, mantenendo la promessa fatta al padre. Tutti i successi di Berlusconi sono la realizzazione di sfide che ai più sembravano impossibili: «Quando entrai nella televisione tutti si misero a dire: ‘Ma come può uno che viene dall’edilizia darsi alla grande informazione pensando di reggere alla concorrenza della Mondadori, della Rizzoli, della Rusconi?’. E tutti si fecero delle gran risate. Chi sa innovare può inventare nuove soluzioni e conseguire grandi risultati». Berlusconi seppe intuire che in quegli anni nel mercato italiano mancava qualcosa, mancava una televisione commerciale che si facesse portatrice di quei bisogni tipici della “società dei consumi”, fatta di persone che avevano bisogno di sapere dove spendere denaro e tempo libero.

L’imprenditoria – Tutto ha avuto inizio nel 1960 con l’edilizia. Quando costruisce quartieri modello intorno a Milano, centri residenziali e commerciali e diventa il primo operatore italiano del settore. Dopo il Centro Edilnord di Brugherio, arriva a realizzare la sua opera più grande Milano 2, cui seguiranno Milano 3 e Lacchirella. Nel 1978 iniziò la scalata nel settore televisivo, fondando Telemilano, la televisione via cavo di Milano 2, che presto cominciò a trasmettere in tutta la Lombardia. Nel 1980 arrivò l’era della televisione commerciale, diretto competitor della Rai che non seppe intercettare i bisogni dei telespettatori italiani. Lo scopo della televisione di stato era quello di acculturare e informare il popolo italiano in gran parte ancora analfabeta. Quello delle reti berlusconiane era di vendere e intrattenere. Iniziò a trasmettere con Canale 5, che divenne ben presso la prima rete televisiva privata nazionale, a cui si aggiunsero Italia 1 nel 1982 e Rete 4 nel 1984, che a metà anni ’90 saranno riunite in Mediaset.

L’era Fininvest – Questo gli consentì di sviluppare varie iniziative nell’ambito della holding capogruppo Fininvest, fondata nel 1978. Dopo aver lanciato la televisione commerciale in Italia, decise di allargarsi, com alterna fortuna, anche in Europa: in Francia con La Cinq (1986), in Germania con Telefünf (1987), in Spagna con Telecinco (1989). Nel 1989 si allargò all’editoria scalando la Mondadori, diventando il principale editore italiano nel settore dei libri e dei periodici. Con la Medusa e con Cinema 5 diventa anche produttore e distributore cinematografico, primo in Italia. Sempre attraverso Fininvest, con le società Mediolanum e Programma Italia, entrò nel settore delle assicurazioni e della vendita di prodotti finanziari. In un tempo tutto sommato breve, riuscì a costituire il secondo gruppo privato italiano. «Quando un imprenditore – spiegò lui stesso – entra in un settore nuovo, tutti i protagonisti di quel settore e i soliti soloni lo guardano con diffidenza e molti ne sorridono. Quando entrai nell’edilizia e intorno alle case costruivo, asili, scuole, chiese, impianti sportivi, centri di ricreazione e mi preoccupavo della qualità della vita degli abitanti e dell’ambiente che li circonda, mettendo a dimora alberi a centinaia, i vecchi costruttori fecero questa previsione: ‘quello lì non può durare, poverino fallirà! Perché non capisce che così non si guadagna, che non si devono viziare così gli acquirenti’».

I matrimoni – Silvio Berlusconi è conosciuto non solo per il contributo dato alla politica e all’imprenditoria italiana, ma anche per essere diventato un personaggio pubblico a tutti gli effetti. Tre matrimoni e cinque figli, Berlusconi è finito svariate volte nel mirino del gossip. La prima moglie dell’ex premier è stata Carla Elvira Lucia Dall’Oglio con cui si è sposato negli anni’60. Da Dall’Oglio l’ex cavaliere ha avuto due figli, Marina (1966), oggi alla guida di Mondadori, e Pier Silvio (1969), al timone dell’impero televisivo Mediaset. Poi Berlusconi conosce l’attrice Veronica Lario, che sposa nel 1990, dopo aver ottenuto il divorzio dalla prima moglie. Da secondo matrimonio sono nati Barbara (1984), Eleonora (1986) e Luigi (1988), presenti a vario titolo nella holding di famiglia. Il matrimonio con la Lario naufraga dopo 9 anni, dopo la denuncia pubblica, da parte di lei, di rapporti tra il marito e altre donne. Berlusconi ha poi intrapreso una relazione con Francesca Pascale, ex consigliera di FI nella provincia di Napoli, di parecchi anni più giovane. I due sono stati insieme per circa 10 anni e la Pascale è rimasta al fianco del politico in alcuni dei momenti più difficili della sua carriera. L’ultima compagna dell’ex premier, mai legalmente sposata, è Marta Fascina, classe 1990.

Le vicende giudiziarie – Più di 30 il numero dei processi in cui Silvio Berlusconi è stato coinvolto. Procedimenti che hanno toccato procure sparse in tutta Italia, con accuse che vanno dalla corruzione fino allo sfruttamenrto della prostituzione minorile. L’unica condanna diventata definitiva nel 2013 sono i quattro anni di carcere per la frode fiscale da 7,3 milioni di euro commessa con la compravendita dei diritti tv Mediaset. Scontò solo 10 mesi e mezzo chiedendo l’affidamento in prova ai servizi sociali. Ma decadde dalla carica di senatore per via della Legge Severino: la sua incandidabiltà è durata sei anni. Gli altri procedimenti si sono conclusi con il non doversi procedere per prescrizione (frutto spesso di leggi ad personam) o con l’assoluzione. Oppure con un’archiviazione o il proscioglimento in fase di indagine o udienza preliminare.
Tra i processi che hanno scandito la storia del presidente di Forza Italia ci sono quelli, conclusi con un’assoluzione, in cui il suo nome è stato messo in relazione alla mafia o il caso della compravendita che portò al caso Sme/Ariosto. Andò in prescrizione il procedimento dove al centro c’era la vicenda dell’avvocato inglese David Mills, nell’ambito delle presunte tangenti alla Guardia di Finanza e delle irregolarità commesse dalla società  All Iberian’, chiuso nel 1999 con un “non doversi procedere perché il reato è estinto per prescrizione” dichiarato in secondo grado. In primo grado il Cavaliere era stato condannato a 2 anni e 4 mesi per il finanziamento illecito al leader del Psi Bettino Craxi. Non mancano le amnistie nel fascicolo giudiziario di Berlusconi, per esempio l’appropriazione indebita per la vicenda della villa di Macherio. Ma i processi più famosi che hanno interessato per anni le pagine della cronaca giudiziaria italiana e non solo, sono stati quelli che hanno riguardato gli scandali sessuali. Di questi sono ancora in corso quello per induzione a mentire nell’ambito del caso ‘Escort’ di Bari e uno dei due filoni caso Ruby. Anche qui è uscito con una assoluzione piena e definitiva dalle accuse di prostituzione minorile, essendo stato scagionato anche nei processi di Siena e Roma in cui era accusato di aver pagato le sue giovani testimoni e alcuni dei suoi ospiti perchè mentissero in tribunale. Anche a Milano i giudici lo hanno assolto, assieme a Ruby-Karima, per una questione giuridica che ha reso il reato impossibile da configurare.