E’ un Silvio Berlusconi allegro e baldanzoso quello che si presenta a La7 martedì mattina per la sua consueta apparizione televisiva. Ospite questa volta della trasmissione Omnibus, il leader del Pdl, confortato dai sondaggi che danno la sua coalizione in ripresa, è il solito fiume in piena.
Nel mirino del Cavaliere, come sempre, la magistratura milanese che lo sta processando per il caso Ruby: “Sono mostruose macchine di diffamazione”, afferma Berlusconi, che poi aggiunge che la Boccassini “dovrebbe andare sotto processo per aver impiegato risorse dello stato su un’ accusa inesistente. Per fortuna”, conclude Berlusconi, “esistono moltissimi giudici integerrimi”.
L’altro leitmotiv della campagna elettorale del Cavaliere è l’attacco a Mario Monti, definito una “protesi della sinistra”: “Trovo immorale che Monti abbia deciso di diventare un protagonista della politica approfittando di un ruolo al di sopra delle parti. Se avessi saputo che avrebbe approfittato dell’essere premier di un governo tecnico e poi un protagonista della politica, non avrei firmato la lettera di nomina a senatore a vita”. Incalzato sulle accuse di Monti, secondo cui il Cavaliere sarebbe responsabile dell’incremento dello spread durante gli ultimi giorni del suo governo, Berlusconi si irrita e alza la voce: “Chi dice queste cose è un mascalzone, perché lo spread è una cosa indipendente. Queste sono affermazioni della sinistra, sono menzogne, non è la realtà”. E il leader Pdl torna a parlare di “congiura”: “Si voleva togliere di mezzo un governo per il raggiungimento degli interessi di altri Paesi europei”.
Sulla vicenda della successione a Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica, Berlusconi, precisando di non aver mai avuto l’ambizione di puntare al Quirinale, non svela il nome del suo candidato, che aveva definito “persona stimata dalla sinistra”. Il Cavaliere apre però a una possibile elezione dell’attuale presidente della Bce, Mario Draghi: “Se ci fosse una maggioranza che lo proponesse io lo voterei”.
Dopo aver scherzato con il giornalista Marco Damilano, il Cavaliere si sofferma sull’ingresso in politica dell’ex Pm Antonio Ingroia: “E’ uno scandalo”, afferma, “in nessun Paese è consentito che uno si faccia pubblicità come magistrato e poi si candidi alle elezioni. Abbiamo anche questa damnatio.” E, quando l’ex pm si materializza negli studi di La7 per partecipare a sua volta a una trasmissione, il Cavaliere incrocia i pugni facendo il gesto delle manette e dice: “Forse dovrei salutarti così”. Magari uno sfottò in “stile derby”, visto che Ingroia è un tifoso neroazzurro e il gesto è stato reso celebre da Josè Mourinho quando allenava l’Inter. Ma con il Berlusconi istrionico e incontenibile di questi ultimi tempi non si può mai sapere.
Francesco Loiacono