«Ma a noi che ci importa dello spread. È un imbroglio, un’invenzione», così si è espresso Silvio Berlusconi nella mattinata di martedì 11 dicembre, in diretta telefonica a “Mattino 5”. È ufficiale, l’ex premier è sceso in campo, ancora una volta. E dopo tredici mesi di sobrietà ricominciano le dichiarazioni forti.
Martedì è arrivata anche la bocciatura di Joseph Daul – capogruppo del Ppe al Parlamento europeo – che ha dichiarato: «È stato un grave errore far cadere il governo Monti». Una presa di posizione da parte dell’area parlamentare nella quale il Pdl intende collocarsi in Europa.
Il conto alla rovescia per le prossime elezioni politiche è iniziato (si voterà il 17 o il 24 febbraio 2013) e alzare il livello del conflitto politico è sempre stata una prerogativa di Berlusconi. La stampa internazionale ha subito reagito in modo negativo al suo ritorno (Libération ha titolato in prima pagina lunedì “il ritorno della mummia”). E ieri tutte le Borse europee hanno chiuso in ribasso, Piazza Affari la peggiore.
Unico titolo avvantaggiato dalle ultime dichiarazioni di Berlusconi è stato quello Mediaset che, dopo aver perso il 36,56% del suo valore nell’ultimo anno, prosegue la salita tendenziale dell’8,30% iniziata nell’ultimo mese (da quando il ritorno del suo fondatore si è reso probabile).
La ragione della telefonata di Berlusconi sta nell’andamento dello spread Btp-bund che, negli ultimi mesi, è sceso fino a 300 punti, quasi la metà di quei 570 punti che hanno provocato la caduta dell’ultimo governo. È stato visto come il segno della fiducia dei mercati e un successo di Monti che l’ex premier deve sconfessare per far recuperare punti a un Pdl frammentato e in caduta verticale nei sondaggi. Perché martedì, lo spread, è salito fino a 360 punti per poi chiudere a 340.
Ma tutti i dati macroeconomici dell’Italia sono negativi e la crisi economica sarà il terreno di gioco nei futuri dibattiti. Confindustria ha spostato la ripresa della crescita a fine 2013 mentre la la produzione industriale è scesa di 1,1 punti nel mese di ottobre (-6,5 per cento rispetto alla media dei primi 10 mesi del 2012).
Vincenzo Scagliarini