berlusconi sestina

«Non inverosimile che arrivi nel 2017». Parla della sentenza della corte di Strasburgo sul caso Berlusconi, Guido Raimondi, presidente della Corte dei Diritti dell’Uomo. Nello stesso giorno in cui la Consulta si pronuncia sulla costituzionalità dell’Italicum, Raimondi apre alla possibilità di un giudizio in tempi rapidi sul processo all’ex Cavaliere. Parlando ai microfoni del programma radiofonico Un giorno da Pecora, non si sbilancia – «sui casi pendenti non posso fare commenti», ma fa intendere che la sentenza della Corte potrebbe arrivare in tempo utile per permettere a Berlusconi di candidarsi alle prossime elezioni politiche. Che ormai sembrano slittare al 2018.

La Legge Severino. La questione riguarda la possibilità per l’ex presidente del Consiglio di avere i requisiti di candidabilità. Secondo la legge Severino, entrata in vigore nel 2013, chi ha ricevuto una condanna in via definitiva per corruzione o altri reati, perde il diritto di candidarsi.

In seguito alla condanna della Cassazione per il processo Mediaset, Silvio Berlusconi è decaduto dalla carica di senatore nel 2013 e da allora non può presentarsi alle elezioni, fino al 2019. Per questo l’ex premier ha deciso di ricorrere alla Corte di Strasburgo.

Il ricorso di Berlusconi.  Nel caso Severino vs Berlusconi, la Corte di giustizia europea dovrà stabilire se l’applicazione della legge Severino sia lesiva, in qualche modo, dei suoi diritti. Il nodo giuridico impugnato dalla difesa di Berlusconi è che la applicazione della legge Severino non dovrebbe essere retroattiva, essendo la condanna ricevuta di materia penale. La Consulta italiana si era già espressa sulla costituzionalità della legge, sancendone la piena legittimità.

Gli scenari politici dopo la sentenza della Corte. Se la Corte di Strasburgo darà ragione al ricorso di Silvio Berlusconi, l’ex Cavaliere potrà correre per le prossime elezioni politiche. In caso contrario, Berlusconi rimarrebbe incandidabile fino al 2019: troppo tardi per poter giocare un ruolo da protagonista nella prossima tornata elettorale.

In ogni caso, è sempre più remota l’ipotesi di un voto anticipato al 2017: se le elezioni politiche si terranno, come oggi pare probabile, nel 2018, Berlusconi potrà giocarsi la sua ultima carta come leader del centro-destra italiano. A patto che la Corte di Strasburgo si sia pronunciata in suo favore.