Il Presidente incaricato, Pier Luigi Bersani, continua il giro di consultazioni per cercare di formare un governo.

Il Presidente incaricato, Pier Luigi Bersani, è al quarto giorno di consultazioni in vista della formazione di un governo.

Dopo le parti sociali, Pierluigi Bersani incontra i partiti. Martedì 26 Pdl, Lega e Scelta Cvica, mercoledì 27 Sel e Movimento 5 stelle. Il cammino del leader Pd verso Palazzo Chigi è fitto di appuntamenti e impegni, che culmineranno giovedì 28 marzo nel nuovo incontro col Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che vorrà sapere se potrebbero esserci numeri certi sia alla Camera che – soprattutto – al Senato per la fiducia a un governo guidato dal segretario del Pd. Sentito il parere di Bersani, toccherà ancora una volta a Napolitano l’arduo compito di sbrogliare l’incerta situazione politica e istituzionale italiana.

Il clou della giornata di martedì è il pomeriggio. Alle 16.15 si terrà l’incontro trilaterale tra Bersani e una delegazione unitaria di Pdl e Lega Nord, rappresentati dai rispettivi segretari Angelino Alfano e Roberto Maroni. L’unione dei due partiti è stata voluta, soprattutto da parte Pdl, per far capire che non c’è margine per decisioni non concordate in merito al comportamento di voto dei senatori del centrodestra. Il timore del Pdl è che in cambio di qualche concessione in materia di federalismo fiscale fatta da un eventuale governo Pd qualche “franco tiratore” del Carroccio potrebbe giocare un brutto scherzo al momento del voto di fiducia a Palazzo Madama. A scanso di equivoci, il segretario della Lega Lombarda Matteo Salvini ha bollato come “fantasia” l’ipotesi di un appoggio ‘sottobanco’ della Lega Nord al Governo Bersani. Dopo l’accoppiata Alfano-Maroni, alle 17.45 sarà il turno dei montiani di Scelta Civica.

Nella giornata di lunedì 25 marzo Silvio Berlusconi aveva provato a lanciare l’amo a Bersani per un governo di larghe intese tra Pd e Pdl, proponendo Angelino Alfano vice-premier. Bersani ha rispedito l’offerta al mittente, affermando che “non si può prima annunciare la guerra mondiale e poi proporre gli abbracci”. In merito alla proposta rilanciata sempre dallo stesso Berlusconi nei giorni scorsi di trovare un accordo per il futuro Presidente della Repubblica in cambio di un appoggio a un esecutivo guidato dal leader Pd, lo stesso Bersani ha ribadito che “ci manca solo che adesso ci mettiamo a discutere di chi è il presidente della Repubblica. Non si mescolano cose così palesemente differenti”.

Federico Thoman