L'ex segretario Pd Pierluigi Bersani

L’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani

E anche la seconda notte in ospedale di Pierluigi Bersani è trascorsa «tranquilla e serena». I chirurghi assicurano che «i parametri vitali continuano a essere nella norma». Come avevano già detto il giorno dopo l’l’operazione e come fin da subito hanno precisato: «Bisogna aspettare diversi giorni perché passi questa fase acuta». La prognosi infatti rimane riservata, e l’ex segretario del Pd resta ricoverato nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Parma. I segnali sono rassicuranti e si attende il quinto bollettino medico.

Fin dai primi bollettini, il giorno dopo l’intervento per emorragia cerebrale, i monitor del reparto confermavano che la direzione è giusta. «Il decorso – ha riferito il primario di neurochirurgia Ermanno Giombelli – è positivo. Non ci sono deficit neurologici. Il paziente resta senza sedazione farmacologica, è sveglio e collaborante».

Lo conferma la moglie Daniela Ferrari, l’unica, insieme alle figlie Elisa e Margherita, ad averlo visto dopo l’intervento. «È lui in tutto e per tutto – ha raccontato – È proprio il marito che ho sempre avuto. Mi ha salutato e subito dopo mi ha chiesto: “Com’è andata la Juve?”». Il fratello Mauro, medico di professione, commenta cauto: «Dovremo aspettare ancora non pochi giorni prima di conoscere il futuro di Pierluigi. Ma lui è una roccia, evidentemente tanto tempo passato a far politica lo ha temprato».

Proseguono, intanto, i messaggi di solidarietà all’ex segretario del Pd: dalla visita di Matteo Renzi, entrato all’Ospedale Maggiore da un ingresso secondario, nel giorno dell’Epifania, al «ti aspettiamo, non fare scherzi» di Beppe Grillo, alle ultime dichiarazioni di Renato Brunetta: «Conosco Pier Luigi Bersani da 25 anni. Ha uno stile che viene da lontano e riconoscerlo da avversario è un fatto bello della politica. Ti abbraccio – ha aggiunto – con forza. Torna presto a lavorare con noi, non fare il fannullone».

Giorgia Wizemann