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Le proteste dell’Unione Studenti, nel giorno dell’approvazione al Senato della “Buona scuola”

Il ministro delle Riforme costituzionali Maria Elena Boschi ha posto al Senato il voto di fiducia del governo sulla “Buona scuola”, il maxiemendamento che sostituisce il ddl scuola e che ha suscitato molte polemiche. Si attende ora la prima chiama al Senato, giovedì 25 giugno alle 16:00, dopo la conferenza dei capigruppo e il parere della commissione Bilancio.

Il maxiemendamento è frutto di un lavoro di sintesi degli oltre tremila emendamenti presentati nella commissione Istruzione al Senato da tutte le forze politiche, comprese le opposizioni. Tra le novità, aumenta il numero dei componenti dei comitati per la valutazione dei docenti; 100 mila docenti assunti entro il mese di agosto tra cui gli idonei del concorso 2012; infine la nuova regola della chiamata diretta dei docenti da parte del preside, valida però a partire da settembre 2016, per incarichi di durata triennale.

I numeri per la maggioranza al Senato dovrebbero esserci, considerando che il 24 giugno il maxiemendamento ha superato le pregiudiziali votate dalle opposizioni. Il no arriverà da chi si è già schierato contro, ossia i senatori di Lega, M5s, Sel e quattro dem: Corradino Mineo, Roberto Ruta, Lucrezia Ricchiuti e Walter Tocci.

I più agguerriti all’opposizione sono i cinquestelle che in Aula accendono lumini da cimitero, indossano fasce nere al braccio e sventolano fogli con la scritta “Riposa in pace, scuola pubblica”. Polemiche anche fuori Palazzo Madama dove all’alba le organizzazioni sindacali e l’Unione degli Studenti hanno organizzato manifestazioni al ministero dell’istruzione e in altri luoghi simbolo di Roma. Gli studenti accusano il governo di procedere senza tener conto del dissenso di scuola, associazioni studentesche, genitori e organizzazioni sindacali. “La democrazia italiana sta subendo una forzatura gravissima ed inaccettabile – precisa una nota dell’Unione degli studenti – con una riforma che rischia di accrescere le diseguaglianze nel mondo dell’istruzione”. Se passa al Senato, l’emendamento arriverà alla Camera il 7 luglio.

Angelica D’Errico