Il provvedimento sul biotestamento ottiene il via libera del Senato con 180 sì, 71 no e 6 voti astenuti. All’annuncio del risultato un grande applauso ha riempito l’Aula di Palazzo Madama, nella quale erano presenti i dirigenti dell’associazione Coscioni Marco Cappato, Mina Welby, moglie di Piergiorgio, e i genitori di Luca Coscioni, Rodolfo e Anna Cristina. Con loro anche Generosa Spaccatore, moglie di Luigi Brunori e Maddalena Soro, moglie di Giovanni Nuvoli. In questo modo il testo sul «fine vita» sarà legge, dopo l’approvazione che ha confermato quella della Camera, nel voto del 20 aprile scorso.

Gli schieramenti – Mario Marazziti, uno degli autori del testo e presidente della commissione Affari sociali di Montecitorio, ha detto che «il provvedimento interviene per umanizzare il morire senza dare la morte, perché l’obiettivo era evitare sia l’accanimento terapeutico, sia ogni forma di suicidio assistito». La prospettiva di Marco Cappato è invece quella di discutere e approvare nella prossima legislatura una legge per l’eutanasia legale. Il via libera al disegno sul «fine vita» è intanto una risposta del Pd a Partito radicale e Movimento progressista, che chiedevano una mossa di sinistra in via del Nazareno. La maggioranza di Pd, Mdp e della neo formazione Liberi e Uguali ha superato l’ostacolo delle opposizioni, grazie anche al sostegno decisivo del M5s. Inutile il voto segreto richiesto dalle opposizioni di centrodestra. I parlamentari cattolici del Pd hanno preferito comunque seguire la linea del partito. Viene confermato il disegno di legge che era uscito dalla Camera in primavera, nonostante tutti gli emendamenti presentati: consenso informato da parte del paziente, anche se minore, nomina di un fiduciario, divieto di accanimento terapeutico e dell’eutanasia. Nei giorni scorsi anche Papa Francesco era intervenuto sul tema definendo come «lecita» la sospensione delle cure non proporzionali.