L’obiettivo, come hanno detto gli stessi propganisti, era quello di “fregare tutta l’Italia”. È questo quanto emerso dall’Inchiesta sul furto di dati sensibili condotta dai magistrati milanesi, che ha portato a una serie di arresti e perquisizioni per sei persone, accusate di essere entrate in una serie di banche dati strategiche e pubbliche, di rilevanza nazkionale, sottraendo, dicono gli inquirenti, un “gigantesco numero di informazioni personali”. Dati di grande rilevanza su una miriade di soggetti, dai politici di primo piano ai giornalisti, dai bancheri agli imnprenditori. Le informazioni, soistengono i magistrati, arebbero poi state rivendute a che aveva interesse a utilizzarle. Tra gli indagati spicca Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano e socio di maggioranza di Equalize, la società di investigazione finita al centro dell’inchiesta, di cui tra l’altro era amministratore delegato l’ex super poliziotto Carmine Gallo, ora agli arresti domiciliari. Tra le vittime risulterebbero anche il pèresidente del Senato Ignazio La Russa, legato da un rapporto di amicizia con lo stesso Pazzali, e Carlo Sangalli, attuale presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia. A ciò si aggiungono presunti e misteriosi dossier su cittadini russi, i cui contorni sono però ancora da definire. Pazzali dovrebbe incontrare in tempi brevi il Comitato esecutivo della Fondazione Fiera per dare la propria  versione dei fatti.

Chi è – Milanese, 60 anni, sposato con due figlie e laurea in Economia all’Università Bocconi, di cui oggi è anche consigliere. Questo l’identikit di Pazzali, finito al centro della bufera in quanto azionista al 95% di Equalize. Uomo da sempre vicino al centro destra, molto amico di Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, ricopre dal 2019 il titolo di presidente di Fondazione Fiera Milano, di cui è stato nel passato anche asmministratore delegato. Ex membro nel consiglio di Nolostand Spa, società sempre del gruppo Fiera Milano finita al centro di uno scandalo nel 2013 per infiltrazioni mafiose, ha ricevuto nel 2021 dal Comune di Milano il premio Ambrogino d’Oro, in quanto protagonista della realizzazione in tempi molto celeri di un reparto di terapia intensiva in un padiglione della Fiera durante l’epidemia di Covid.

Reazioni – Non si sono fatte attendere le reazioni dal mondo della politica. Il presidente del Senato La Russa si dice molto sorpreso dall’accaduto: «Conosco Enrico da anni, l’ho sempre ritenuto una persona perbene e vorrei poterlo considerare, fino a prova contraria, un amico di vecchia data. Ma mai avrei immaginato che potesse fare una cosa del genere. Non sapevo nemmeno che avesse una società che si occupa di queste cose. Attendo quindi di avere altri elementi prima di dare un giudizio definitivo assai diverso su di lui». Sulla stessa linea anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: «Enrico Pazzali è una persona che ho sempre stimato e che continuo a stimare. Di questa faccenda sono stupito perché io non sapevo assolutamente nulla di queste iniziative e di queste attività». Dall’opposizione si invocano le dimissioni dalla Fondazione Fiera Milano. Ma Fontanta replica: «Ne parlerò col sindaco Sala, ci dovremo incontrare perché la nomina è stata fatta in maniera congiunta».