Tra Roma e Bologna, Napoli e Torino, uno dei dossier più complicati per il centrodestra, in vista delle Comunali del prossimo ottobre, resta quello di Milano. Dopo mesi di gelo, tensioni e giochi di forza, la coalizione prova a ricompattarsi, e lo fa con una riunione al Senato tra i responsabili degli enti locali di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc, Cambiamo! e Noi con l’Italia. All’ordine del giorno le elezioni che in autunno vedranno al voto le maggiori città italiane, crocevia fondamentale non solo per definire lo scenario politico del Paese post pandemia, ma anche per il futuro stesso della coalizione.

Vecchia gloria – Albertini o non Albertini: questo è il dilemma del centrodestra. L’ex sindaco meneghino, 70 anni, in carica dal 1997 al 2006, ha ricevuto l’offerta di ricandidarsi direttamente dal leader della Lega Matteo Salvini, che si è scontrato con le titubanze degli alleati. Ieri, 12 maggio, però Ignazio La Russa, senatore Fdi, a margine dell’incontro di Palazzo Madama fa un deciso passo avanti: «Anche per noi Albertini è il nome migliore». Un cambio di rotta dovuto alla carenza di nomi più forti sul territorio e a sondaggi che assicurerebbero all’ex sindaco un elettorato ancora importante in città. La richiesta ai candidati ora è di «farsi avanti con i leader di partito che si riuniranno prossima settimana, e presentare le principali linee guida del loro programma». Nei prossimi giorni avverrà infatti l’atteso incontro tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani che dovrà sbloccare una volta per tutte lo stallo Comunali. E se Bertolaso ha già annunciato di non volersi candidare a sindaco di Roma, la situazione a Milano è diversa.

Il sindaco di Milano Beppe Sala, candidato Pd alle prossime Comunali

Dilemmi – Dopo una disponibilità di massima data al leader leghista, Gabriele Albertini si era ritirato dalla corsa per «motivi familiari», legati ad un presunto malumore della moglie. In realtà però probabilmente l’ex sindaco aveva rifiutato perché si sentiva una seconda scelta, divisivo nella coalizione. Ora però le cose potrebbero essere cambiate. L’endorsement di Fratelli d’Italia e l’insistenza di Salvini potrebbero convincere Albertini a ufficializzare la sua candidatura e a sfidare Beppe Sala. Proprio il sindaco uscente, molto forte nei sondaggi, sarà il candidato del Partito Democratico, nonostante la sua adesione ai Verdi europei e alla scelta di correre con una lista civica. L’incognita, ancora una volta, è rappresentata dai nuovi 5 Stelle targati Giuseppe Conte. Se l’ex premier vorrebbe un’alleanza organica con i dem – da far nascere proprio alle Comunali e cementare in vista delle Politiche del 2023 – tuttavia si deve scontrare con il Movimento milanese, in questi anni saldamente all’opposizione della giunta Sala, e quindi mal disposto a sostenerne la candidatura. Un dilemma da sciogliere in fretta, così come quello del centrodestra, con Salvini che ha annunciato che il prossimo candidato sindaco di Milano verrà presentato entro la fine di maggio, Albertini o non Albertini.