Alle 18 di oggi, 17 dicembre, si terrà a Palazzo Chigi l’atteso incontro tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Quest’ultimo ha inviato una lunga lettera a Conte pubblicandola «per trasparenza» sulla sua pagina Facebook. L’intento è di chiarire la sua posizione e anticipare i temi del colloquio di stasera: no task force per la gestione del Recovery Fund, sì al Mes da investire sulla sanità, sblocco dei cantieri, politiche ambientali. «Almeno si capisce che parliamo di cose serie, non di rimpasti», ha spiegato il senatore. Il confronto concluderà la verifica della maggioranza di governo attuata dal premier. L’appuntamento, previsto in origine per martedì 15, era slittato alle ore 9 del 17 su richiesta della delegazione di Iv per l’assenza della ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. Conte ha infine scelto di rinviarlo alla sera.

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Pubblicato da Matteo Renzi su Mercoledì 16 dicembre 2020

 

La lettera – «In questi giorni il racconto fatto dal Palazzo dice che “quelli di Italia Viva” vogliono le poltrone. È il populismo applicato alla comunicazione», così attacca Renzi nella sua lettera. Si passa poi al principale motivo di discordia tra il leader di Iv e il governo, ovvero la gestione del Recovery Fund, affidata a una cabina di regia politica formata da Conte, da Roberto Gualtieri (ministro dell’Economia), da Stefano Patuanelli (ministro allo Sviluppo Economico) e da una squadra di 306 tecnici. «Noi Ti abbiamo detto in Parlamento che quando un Paese può spendere 209 miliardi di euro non si organizzano task force cui dare poteri sostitutivi rispetto al Governo», scrive l’ex premier. E aggiunge: «Non si scambia una sessione del Parlamento con una diretta Facebook. Non si chiede al Consiglio dei Ministri di approvare un documento condiviso all’ultimo momento. Perché questi duecento miliardi di euro sono l’ultima chance che abbiamo». Quello che la compagine di Iv chiede è di poter partecipare alla gestione dei fondi, contribuendo con idee concrete a quello che finora è un «collage di buone proposte senza un’anima e senza una visione». Anche perché 127 miliardi del Next Generation Ue sono prestiti, quindi risorse a debito, ma solo 40 sono a oggi destinati in nuovi progetti. A tal proposito Renzi si chiede cosa ne sia stato del Piano Colao, promosso dal governo la scorsa estate ma poi mai avviato. Tra gli ambiti su cui si chiede di destinare i fondi, spiccano la sostenibilità ambientale e le infrastrutture, un «campo enorme che riguarda treni, aeroporti, porti, scuole, ospedali, fibra, carceri dove i detenuti vivono in condizioni disumane».

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ospite in tv a “Porta a porta”. Sullo sfondo un’immagine di  Giuseppe Conte. 9 Dicembre 2020.
Ansa/Angelo Carconi

Il Mes – Renzi trova incomprensibile la decisione di «mettere solo nove miliardi sulla sanità, dopo una pandemia e con risorse eccezionali». La soluzione, per il leader di Iv, è di sfruttare i 36 miliardi del Mes, che ha meno condizionalità del Recovery Fund. «Come si può dire no agli investimenti sulla sanità, caro Presidente? Se siamo in emergenza e abbiamo il maggior numero di morti in Europa forse dobbiamo investire di più in Sanità, non credi? Questo rifiuto ideologico del MES mi appare ogni giorno più incomprensibile». Così facendo, aggiunge poi «possiamo allocare i nove miliardi originariamente previsti per la sanità su un settore decisivo per il nostro futuro: la cultura e il turismo».

La rispostaGiuseppe Conte è intervenuto sulla questione Renzi durante la puntata del 16 dicembre, del talk show sul Nove Accordi & Disaccordi, condotto da Luca Sommi e Andrea Scanzi. «Un governo non può andare avanti senza la fiducia di tutte le forze politiche di maggioranza. Dobbiamo assumerci tutti le rispettive responsabilità, Italia Viva è una parte indispensabile di questo progetto politico», poi aggiunge «Con Renzi ci confronteremo e vedremo se ci sono le condizioni per andare avanti, io lo spero». Ma non esclude un rimpasto e commenta con una battuta: «È una gara a lasciare le poltrone, una volta la si faceva per occuparle».

 

 

Possibile rottura – Sul nodo della cabina di regia per il Recovery Fund Italia Viva sarà intransigente, come riporta Tgcom24. Verrà accettata al massimo una struttura di missione più snella, ma senza alcun accenno a poteri in deroga. «Andremo giù duri sul merito, il rimpasto non è più la questione. O rinuncia alle sue proposte con evidenza pubblica o per noi si chiude» dicono fonti di Iv. Per quanto riguarda una possibile crisi di governo, gli osservatori sono concordi nel dire che in ogni caso andrà prima approvata la legge di bilancio 2021. Da gennaio in poi tutto può succedere.