Si è concluso con sette sì e una scheda bianca il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia per la presidenza del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che controlla le attività dei servizi segreti: a spuntarla il partito di Giorgia Meloni che è riuscito a far eleggere il suo candidato, il senatore Adolfo Urso. Assenti alla votazione i due membri del Carroccio, tra cui il presidente uscente Raffaele Volpi.
Il comitato – La lunga contesa tra i due partiti della destra, andata avanti per mesi, è iniziata in seguito alla richiesta di Fratelli d’Italia di un cambio alla guida del Comitato, che per prassi spetta all’opposizione: il Copasir è soprattutto una commissione di controllo e di garanzia sull’operato della maggioranza e la sua presidenza non può essere attribuita a un membro di un partito di governo. Con la formazione del governo Draghi l’unico partito rimasto all’opposizione è Fratelli d’Italia, che ha subito rivendicato un cambio di vertice in suo favore. Nel tentativo di impedirlo, Matteo Salvini si è appellato ad alcuni precedenti tra cui quello del 2011, quando il Pd passò dall’opposizione alla maggioranza con il governo Monti ma Massimo D’Alema mantenne il suo ruolo alla guida del Comitato. L’impasse, generato anche dai pareri contrastanti di diversi giuristi e costituzionalisti, è stato risolto dalle pressioni del resto dei partiti, che hanno ritirato le loro delegazioni nel Copasir costringendo l’ex presidente leghista Raffaele Volpi a dimettersi. Senza successo anche l’ultima manovra di Salvini, che meno di un mese fa aveva chiesto, invano, la rielezione di tutti i membri del comitato.
Gelo nella coalizione – L’ostruzionismo serrato della Lega alla nomina di Urso per gli analisti è emblematica dei difficili rapporti nella coalizione di centrodestra, la cui leadership è contesa tra Salvini e Meloni. Non ne fa mistero il senatore FdI Ignazio La Russa, per il quale «la vicenda poteva essere gestita meglio, non la considero una vittoria. Non dico che è una sconfitta per tutto il centrodestra ma una soluzione senza gioia: avrei voluto fosse condivisa». Rimane fermo sulle sue posizioni il leader della Lega, che a Porta a porta su Rai1 ha dichiarato: «Questa composizione del Copasir non rispetta la legge e non cambio idea a costo di perdere le poltrone».
Politico e imprenditore – Romano di genitori siciliani, classe 1957, dopo aver militato nel Msi Adolfo Urso è stato tra i fondatori di Alleanza Nazionale, nelle cui fila è stato eletto deputato per la prima volta nel 1994. In Fratelli d’Italia dal 2015 e dal 2018 vicepresidente del Copasir, per il Sole24ore tema ricorrente dell’attività e delle dichiarazioni di Urso è “la difesa dell’economia nazionale dalle ingerenze straniere, soprattutto cinesi”. Ciononostante, lo stesso Urso figura tra i fondatori di Italy World Services, una società di consulenza internazionale con sede a Teheran per la quale è stato accusato da Matteo Salvini di essere un «amico dell’Iran e nemico di Israele».