Il decreto rilancio è alle battute finali. Il confronto sulla maximanovra da 55 miliardi per contrastare gli effetti economici dell’emergenza coronavirus prosegue, con Palazzo Chigi che annuncia: «Nella notte di domenica le delegazioni delle forze di governo hanno raggiunto, alla presenza del presidente Conte, un accordo politico su vari temi e misure». Tra le questioni ancora in sospeso quella della regolarizzazione dei migranti – sgradita in alcuni punti al M5S – su cui, spiega il governo, «è stata raggiunta una sintesi politica rimettendo alla ministra Lamorgese il compito di tradurla sul piano tecnico-giuridico». Il preconsiglio, conclusosi lunedì 11 maggio in tarda notte, non sembra aver sciolto ancora tutti i nodi e il Consiglio dei ministri, previsto nella serata di martedì 12 maggio, rischia di slittare.
L’accordo sui migranti – Sulla regolarizzazione dei migranti, fanno sapere fonti M5s «il testo ora è migliorato ma non è stato ancora raggiunto l’accordo. Si lavora di buon accordo per giungere a una soluzione positiva». Nessuna querelle politica fra Cinque stelle e Italia viva, dice il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ma «semplicemente la ricerca delle soluzioni migliori su questioni oggettivamente molto complesse». «Ci sarà – ha detto Gualtieri al Tg5 – una regolarizzazione di colf, badanti e regolatori agricoli, che è necessaria, è giusta, c’è carenza di manodopera, aiuterà anche a far emergere il lavoro nero».
La proposta – La proposta si cui si lavora, esaminata nel preconsiglio, prevede che la regolarizzazione del rapporto di lavoro possa avvenire attraverso due modalità. Nella prima il datore di lavoro e il lavoratore regolarizzano un rapporto già esistente, anche se sommerso. Il nodo è lo scudo penale per i datori di lavoro che il Movimento 5 Stelle non vorrebbe sottoscrivere. Nelle ultime ore le distanze sembrano essersi ridotte visto che la sanatoria non varrà per coloro che sono stati condannati per sfruttamento della prostituzione, caporalato e favoreggiamento dell’immigrazione, riducendo la platea inizialmente prevista di 500/600mila beneficiari. La seconda modalità prevede di offrire un permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi per offrire lavoro a chi ne ha già uno ma scaduto. Tale procedura prevederebbe un accertamento dell’ispettorato del Lavoro che dovrebbe verificare l’esperienza pregressa del lavoratore nel settore agricolo o nell’ambito domestico.
Il turismo – Il tema delle vacanze divide invece Pd e Italia Viva. L’idea di concedere bonus alle famiglie con Isee fino a 50mila euro non piace ai renziani, che vorrebbero concedere i 2 miliardi direttamente alle imprese alberghiere. Una questione affrontata anche nella lettera di alcuni sindaci (Gnassi, Brugnaro, De Magistris, Nardella, Orlando, Raggi e Sala) che lamentano: «Senza i fondi, le nostre città rischiano il default e così sarà impossibile la ripresa economica e turistica».
Il sostegno al lavoro – Più definito il tema lavoro, la parte più corposa del decreto che da sola occupa 25 miliardi. È prevista una proroga della cassa integrazione fino al 31 ottobre e un blocco dei licenziamenti fino a 5 mesi. All’interno del decreto è presente anche una possibile rimodulazione degli orari di lavoro, che prevederebbe una parte delle ore lavorative destinate ad alcuni corsi di formazione, e un nuovo bonus di 600 euro per le partite Iva, che potrà arrivare fino a 1000 per coloro che dimostreranno una riduzione del 33% del loro reddito. Infine, sono previsti aiuti alle famiglie indigenti con Isee sotto i 15mila euro e la proroga dei congedi parentali e del bonus baby-sitter di 600 euro. Stanziati anche 1,5 miliardi per la scuola e la stabilizzazione di altri 16mila insegnanti che saranno in cattedra da settembre.
Il sostegno alle imprese – Secondo quanto dichiarato da Gualtieri ci sarà uno stop al saldo dell’acconto dell’Irap di giugno tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato. Previsti aiuti a tutto il settore industriale: per le piccole e medie imprese fino a 5 milioni di fatturato verranno erogati contributi a fondo perduto, oltre a sconti su affitti e bollette. Per le imprese fino a 50 milioni di fatturato lo Stato interverrà con aiuti nella ricapitalizzazione mentre per le altre interverrà la Cassa depositi e prestiti (Cdp).
Trasporti e sanità – Nel decreto rilancio previsti inoltre bonus per i residenti nei Comuni con popolazione sopra i 50mila abitanti, che potranno beneficiare di un rimborso fino a 500 euro per l’acquisto di mezzi come bici, monopattini o segway. Infine, il decreto dovrebbe stanziare 1,5 miliardi per l’assunzione di 10 mila infermieri, la creazione di 3500 posti di terapia intensiva in tutto il Paese e l’arruolamento di 170 nuovi medici e infermieri militari, secondo quanto già previsto dal decreto Cura Italia.