Ministero della cultura senza pace. Dopo gli addii di Vittorio Sgarbi e Gennario Sangiuliano, ora lascia Francesco Spano, nuovissimo capo di gabinetto del nuovo ministro Alessandro Giuli. Sono bastati nove giorni all’ex segretario generale del MAXXI per sentirsi fuori posto nella destra di governo, con una lettera di addio ha dichiarato che: « Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente di continuare ». Le dimissioni sono state accette a malincuore dal ministro della cultura che ha denunciato un « barbarico clima di mostrificazione ».
I fatti – Ad aprire il fuoco era stato proprio Sgarbi che su Repubblica, aveva definito « stravagante » la scelta di nominare Spano ex collega di Giuli al MAXXI. Meloni nel 2017 ne aveva richiesto le dimissioni, quando Spano, in quel momento all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali su nomina dell’allora primo ministro Paolo Gentiloni, era stato coinvolto in un’inchiesta televisiva delle Iene, secondo la quale lo stesso Spano aveva dato contributi a un’associazione LGBTQ+ poi implicata in un traffico di prostituzione. Anche se in seguito il funzionario era risultato estraneo alla vicenda, dopo il suo insediamento al ministero il movimento Pro-Vita ha lanciato comunque una petizione per richiedere le sue dimissioni. Ad agitare ulteriormente le acque è arrivato li giornalista Sigfrido Ranucci con uno stillicidio di anticipazioni della puntata di Report in programma per domenica 27: nella trasmissione si parlerebbe di un conflitto d’interessi alla fondazione MAXXI dove Spano, qunado ne era il segretario generale, aveva assegnato una consulenza al futuro marito Marco Carnabuci. Inoltre secondo quanto rilevato da il Fatto Quotidiano in una chat interna a Fratelli d’Italia (tra i cui partecipanti figura Arianna Meloni), Francesco Busnengo, coordinatore romano del partito, ha definito Spano un “pederasta”, un gesto omofobico che potrebbe aver aviuto il suo peso nella presentazione della lettera di dimissioni.
I problemi al ministero della Cultura sono cominciati in febbraio con l’addio del sottosgretario Sgarbi, costretto a lasciare a febbraio dopo le accuse di riciclaggio. Poi c’è stato il gossip estivo che ha coinvolto il ministro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia. Infine c’è stato l’addio di Francesco Gilioli, rimosso da Giuli per fare spazio a Spano.