L’ultimo, in ordine di tempo, è il caso che ha coinvolto la società Equalize, che sfruttava il software Beyond per accedere alle banche dati del Viminale, accumulando decine di migliaia di informazioni riservate. Ma negli ultimi mesi in Italia si sono verificati diversi episodi di hackeraggio e di accesso abusivo ai dati di politici e istituzioni. Questi attacchi hanno destato allarme per la privacy e la sicurezza informatica del Paese. Tra i casi più noti, spicca anche quello del bancario ex Intesa Sanpaolo, che ha spiato illegalmente i conti di migliaia di clienti, inclusa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per un periodo di oltre due anni. Questa vicenda ha sottolineato le falle nei controlli interni e l’urgenza di protocolli più rigorosi per proteggere i dati sensibili dei cittadini e delle figure pubbliche.
Hacking nel settore pubblico – L’inchiesta sul caso della cosiddetta «banda dei dossier», composta dall’hacker Samuele Calamucci, socio di un’agenzia di investigazione e esperto informatico, da Carmine Gallo, ex funzionario di polizia, e da altri operatori degli uffici della società dei dati rubati Equalize, risale a fatti iniziati due anni prima, nell’ottobre 2022. La banda avrebbe avuto accesso diretto per la prima volta, a banche dati riservate dello Stato, come il Sistema di indagine (Sdi). In particolare, Gallo e Calamucci discutevano della possibilità di continuare a fornire gratuitamente report riservati a Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano e titolare della stessa Equalize, per consolidare la loro posizione. Questo gruppo, come emerso dagli atti dell’inchiesta, è riuscito a ottenere informazioni sensibili tramite attività di hacking, senza dover più fare affidamento su esponenti delle Forze dell’ordine per l’accesso. Tuttavia, dalle indagini è emerso che gli arrestati pianificavano anche di escludere Pazzali per proseguire in modo autonomo. Come ha riportato l’Ansa, la dottoressa Carla Romana Raineri, presidente della prima sezione civile della Corte d’Appello di Milano, ha dichiarato la sua estraneità rispetto agli illeciti legati all’indagine su Equalize. Questa posizione è stata espressa attraverso una nota del suo avvocato, Nicola Menardo, dello studio legale Grande Stevens.
L’ex bancario che spiava i conti di politici e vip – Un caso di particolare gravità, emerso negli ultimi mesi, riguarda un ex dipendente della Banca Intesa Sanpaolo accusato di aver spiato illegalmente i conti di oltre 35.000 clienti, tra cui anche quello della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’ex bancario avrebbe avuto accesso a queste informazioni per almeno due anni, approfittando del suo ruolo per consultare movimenti bancari e dati personali riservati. Il caso è esploso quando l’istituto di credito ha individuato comportamenti anomali, avviando immediatamente indagini interne e segnalando il dipendente alle autorità competenti. L’accesso illecito a questi dati non aveva autorizzazione e solleva preoccupazioni riguardo alla tutela delle informazioni personali da parte delle banche. La vicenda ha scatenato polemiche non solo per l’enorme quantità di dati sottratti, ma anche per il rischio che informazioni delicate, appartenenti a figure pubbliche e a cittadini comuni, possano essere sfruttate a fini di dossieraggio o ricatto.
Attacchi hacker filorussi ai ministeri – Contemporaneamente, sono aumentati gli attacchi cibernetici da parte di gruppi hacker filorussi, come Noname057, che hanno puntato a bloccare siti governativi italiani, inclusi quelli dei ministeri delle Infrastrutture e dello Sviluppo Economico. Tali attacchi, mirati principalmente a creare disservizi e diffondere propaganda, sono stati interpretati come ritorsioni per il sostegno dell’Italia all’Ucraina e fanno parte di un’ondata di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) che temporaneamente sovraccaricano i sistemi informatici per renderli inaccessibili. Sebbene questi attacchi non abbiano compromesso dati sensibili, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) è intervenuta per gestire e contenere i danni.
Sicurezza nazionale – Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha recentemente commentato la pericolosità di questo clima di «dossieraggio» e di violazione della privacy un fenomeno che, secondo lui, può minare gravemente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nelle aziende nazionali. Crosetto ha sottolineato come queste operazioni clandestine vadano ben oltre la minaccia di un singolo attacco informatico: mettono infatti a rischio la stessa coesione del sistema democratico e la sicurezza nazionale. Egli ritiene essenziale un maggiore investimento nella cybersicurezza e un inasprimento delle sanzioni per chi viola la privacy e la sicurezza pubblica. L’insieme di questi eventi pone una questione di sicurezza a lungo termine per l’Italia, che deve confrontarsi con una crescente complessità delle minacce cyber e con la vulnerabilità delle sue infrastrutture digitali. La situazione attuale sottolinea l’urgenza di una risposta più forte a livello politico e normativo, sia per prevenire ulteriori attacchi sia per garantire un’adeguata tutela dei dati personali e delle informazioni critiche del Paese.