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Valeria Fedeli (PD), neoministro all’Istruzione, con un gruppo di studenti in visita al Senato per il concorso “Testimoni dei diritti”

Diploma o laurea? Leggerezza o bugia? E’ ancora accesa la polemica che nelle ultime ore ha investito Valeria Fedeli, neoministro dell’Istruzione del governo Gentiloni, sul suo titolo di studio. Il caso è scoppiato quando Mario Adinolfi ha denunciato che Fedeli «dichiara di essere laureata in Scienze Sociali», quando in realtà ha ottenuto solo un diploma alla Scuola per assistenti sociali (Unsas) di Milano. Uno scandalo, quello delle lauree false (o presunte), che in passato ha già investito personaggi pubblici di spicco, come Oscar Giannino e Guido Crosetto.

Cosa è successo
Sul sito ufficiale della neoministra, compariva un diploma di laurea in Scienze Sociali, ottenuto all’ istituto Unsas nel 1971. Dicitura che si trasforma esplicitamente in “laurea” sul curriculum scaricabile in pdf. Lo scandalo è rimbalzato su tutti i social network, per poi aumentare il giorno seguente, quando lo staff di Fedeli ha deciso di modificare la frase incriminata (eliminando la parola “laurea”) e di rimuovere totalmente il curriculum dal sito. Critiche sono piovute da tutte le opposizioni e soprattutto da Adinolfi e Massimo Gandolfini (leader del Family Day), i quali hanno chiesto le dimissioni immediate della ministra. In realtà Valeria Fedeli, ex sindacalista e senatrice PD, ha finito di frequentare la Scuola per assistenti sociali prima che fosse creato il percorso di laurea in Scienze Sociali.  Una «leggerezza», così è stato definito da Valeria Fedeli l’errore presente sul suo sito, dovuto a un problema lessicale e fatto in buona fede. «Io sono una persona seria. Se volevo mentire o truffare non avrei mai messo nel mio curriculum diploma di laurea, ma avrei scritto laurea e basta».

I precedenti
Quello della ministra dell’Istruzione non è l’unico caso di lauree false, o presunte tali, balzate agli onori della cronaca perché riguardanti personalità di spicco della scena pubblica. Pochi giorni prima delle elezioni politiche del 2013, ad esempio, fece scalpore l’abbandono del partito “Fare per fermare il declino” da parte dell’economista Luigi Zingales. La motivazione? Oscar Giannino, uno dei fondatori dello stesso partito, non aveva mai conseguito il master alla Booth School of Business di Chicago (in cui lo stesso Zingales insegnava), né le due lauree in Giurisprudenza ed Economia. Altrettanto rilevante il caso di Guido Crosetto, esponente di Fratelli d’Italia, il quale ammise sulle pagine del Corriere della Sera nel marzo del 2013 di aver «raccontato una piccola, innocente bugia», cioè di essere laureato in Economia e Commercio all’università di Torino. Studi che, in realtà, si erano interrotti nel 1991. Diverso l’esito di due polemiche analoghe scoppiate in Germania nel 2011 e nel 2013. Il ministro della difesa Guttenberg e la ministra dell’Istruzione, Annette Schavan, furono accusati dalle rispettive università di aver copiato le tesi di dottorato. In entrambi i casi, i due furono costretti alle dimissioni.

Oscar Giannino

Oscar Giannino a un convegno nel 2012, prima dello scandalo sulle lauree false