La “Terra dei Fuochi”, il territorio della Campania dove la camorra interra e brucia rifiuti tossici provenienti da ogni parte d’Italia (foto tratta da ecoblog.it)
Approvato al Consiglio dei Ministri il decreto “Terra dei Fuochi”. A darne la notizia su Twitter è lo stesso ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo. Con questo provvedimento viene introdotto nell’ordinamento italiano il reato di combustione dei rifiuti. Inoltre viene stabilita la delimitazione delle aree agricole interessate e della campagna.
Secondo Ermete Realacci (Pd), presidente della commissione Ambiente della Camera, il decreto potrà essere migliorato nel suo passaggio alla Camera. «Permetterà di affrontare meglio l’emergenza bonifiche – continua Realacci – e di alzare l’asticella della legalità, per rafforzare l’azione di contrasto alle ecomafie e ai clan che si sono arricchiti con lo smaltimento illegale di rifiuti». Soddisfazione è stata espressa anche dal premier Enrico Letta: «Oggi per la prima volta le istituzioni nazionali affrontano l’emergenza Terra dei fuochi – afferma il presidente del Consiglio – Si tratta di una risposta senza precedenti, forte, netta, che permetterà di recuperare il tempo perduto».
Intanto il capogruppo di Scelta Civica, Lucio Romano, relatore nella Commissione Igiene e Sanità al Senato, annuncia un’indagine conoscitiva sull’incidenza di tumori e malformazioni pre-natali conseguenti all’inquinamento ambientale. «In questa fase stiamo facendo delle audizioni per scattare una fotografia che, senza allarmismi e senza sensazionalismi, fornisca una risposta rigorosa al problema sotto il profilo igienico-sanitario».
Secondo la denuncia di Legambiente, in Campania sono almeno 15 i clan che hanno tratto profitto dal questo traffico, dagli Alfieri ai Nuvoletta, dai Casalesi agli Schiavone, per un fatturato di 16,7 miliardi di euro.
Angela Tisbe Ciociola
