Prosegue a piccoli passi il cammino dei provvedimenti sui diritti civili in esame al Parlamento. Oggi, 10 marzo, la Camera dei Deputati concluderà il voto sulla legge sul suicidio assistito, dopo che ieri l’aula ha approvato gli articoli 2 e 3 del provvedimento. Intanto la commissione Affari costituzionali di Montecitorio ha dato il via libera allo ius scholæ e alla cosiddetta “legge Saman”.

Battute finali – A tre settimane dalla bocciatura del referendum sull’eutanasia da parte della Consulta, i deputati hanno sostanzialmente detto sì al suicidio assistito. La legge deve ancora essere approvata in modo definitivo, ma i due articoli passati ieri – 223 voti a favore, 168 contro con numerosi parlamentari di centrodestra assenti – costituiscono il cuore del provvedimento: specie il 2, che sancisce che «si intende per morte volontaria medicalmente assistita il decesso cagionato da un atto autonomo con il quale, in esito al percorso disciplinato dalle norme della presente legge, si pone fine alla propria vita in modo volontario, dignitoso e consapevole, con il supporto e sotto il controllo del Servizio sanitario nazionale». L’art.3 introduce, con un emendamento a firma di Riccardo Magi (+Europa), una novità: basterà un unico certificato del medico curante o di uno specialista, e non di entrambi come previsto in precedenza.

Scuola e cittadinanza – Una manciata di voti favorevoli è arrivata anche dai banchi di Forza Italia. Poco più tardi, i membri azzurri della commissione Affari costituzionali, presieduta da Giuseppe Brescia (M5S), hanno votato a favore del cosiddetto ius scholae, provvedimento firmato dallo stesso Brescia che unisce i testi fermi in commissione. Sintesi che non garantisce la cittadinanza ai figli di cittadini stranieri, ma dà loro diritto di ottenerla dopo aver frequentato cinque anni di scuola nel nostro Paese. Novità che non vale solo per i nati in Italia, ma per tutti i bambini giunti qui prima di aver compiuto dodici anni. Per Enrico Letta, segretario del Partito democratico, è una vittoria: «È un segnale di speranza, avanti con determinazione». Inevitabili, invece, le polemiche nel centrodestra. Perché Fratelli d’Italia e Lega sono già sulle barricate – «Non consentiremo uno ius soli mascherato», ha sottolineato il deputato Igor Iezzi – e anche in Forza Italia qualcuno esprime malumori: «Al Senato la legge non passerà», garantisce Maurizio Gasparri, che l’ha definita «una legge-propaganda»

No ai matrimoni forzati – Sempre in commissione Affari costituzionali è stata approvata la cosiddetta “legge Saman”, nome che ricorda Saman Abbas, la ragazza di origini pakistane scomparsa e che secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa a soli 18 anni dai familiari per avere rifiutato un matrimonio combinato. Il testo prevede che alle donne vittime di unioni forzate sia garantito il permesso di soggiorno e che un cittadino straniero condannato per costrizione o induzione al matrimonio possa incorrere nella revoca del permesso di soggiorno e dunque nell’espulsione.