Basta agli assegni milionari dopo il divorzio. La Corte di Cassazione ha stabilito che tra i fattori necessari a calcolare l’assegno di mantenimento non rientra più il tenore di vita, basterà garantire l’autosufficienza del coniuge. Questa scelta avrebbe potuto cambiare il corso di molte separazioni illustri, ad esempio quella di Veronica Lario e Silvio Berlusconi. Per permettere all’ex moglie di vivere come fosse ancora fra le mura di Villa S. Martino, il Cavaliere è costretto a versarle un assegno mensile da 1,6 milioni di euro.
La sentenza – La coppia da cui nasce questa rivoluzione non è sconosciuta alle cronache. Si tratta di Vittorio Grilli e Lisa Lowenstein. Lui è stato ministro dell’Economia del governo Monti, lei un imprenditrice di origini americane. I due si erano separati nel 2008, mentre il divorzio era arrivato nel 2013. La causa si era risolta con una liquidazione da 500mila euro ma l’ex moglie non era ancora soddisfatta e così aveva fatto ricorso alla Corte di Cassazione. La risposta dei giudici però è inequivocabile: le nozze non sono più «una sistemazione a vita». Brutte notizie quindi per l’ex di Grilli,la cui azienda Made in Museum ha accumulato perdite per un milione di euro in cinque anni ed è stata venduta per 1.550 euro.

L’ex ministro dell’Economia Vittorio Grilli
Nuovi e vecchi assegni – I parametri indicati nella sentenza cercano di stabilire l’autonomia del coniuge. Si comincia dal valutare i redditi, il patrimonio, il possesso di una casa fino ad arrivare alle possibilità di trovare un lavoro. La sentenza non cambia per ora le carte in tavola. La decisione dei giudici della Cassazione non è legge e tanto meno può essere retroattiva. C’è solo la possibilità che chi ora elargisce un assegno particolarmente oneroso possa fare ricorso sperando di ottenere una parere favorevole. È certo però che questa sentenza definisce un nuovo orientamento delle toghe italiane. Solitamente l’assegno di mantenimento viene stabilito solo quando c’è un grande divario tra lo stipendio dei due partner: nel 2016 è stato riconosciuto solo nel 19 per cento dei casi.
I divorzi in Italia – Sono sempre più gli italiani che divorziano. Gli ultimi dati messi a disposizione da Istat risalgono al 2015. Il numero di divorzi dichiarati in quest’anno arriva a 82.469, il 57 per cento in più sul 2014. Quasi mai si tratta di coppie giovani: la durata media di un matrimonio è di 17 anni. C’è anche una differenza significativa tra i matrimoni celebrati con rito religioso e quelli con rito civile. Su 1.000 coppie che nel 2005 si sono sposate in chiesa, dopo 10 anni sono 914 quelle che continuano a stare insieme. Sullo lo stesso periodo, il dato delle unioni laiche scende a 841. L’Istituto segnala anche che, in caso di divorzio, nel 94 per cento dei casi è il marito a pagare l’assegno di mantenimento.