«Abbasseremo le tasse». Fra tutte le promesse delle campagna elettorale una così generica non riesce a suscitare nemmeno un brivido in chi ascolta. È un punto comune a tutti i programmi economici dei principali partiti in corsa per il voto del 4 marzo, esattamente come la lotta all’evasione fiscale. Quello che cambia da schieramento a schieramento è dove tagliare le tasse, un variabile che rende chiara la loro politica economica e l’elettorato a cui si rivolgono.

L’unico schieramento a non avere un suo programma è Forza Italia, la cui proposta politica aderisce completamente al programma comune firmato anche da Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia.

Coalizione di centrodestra – Flat Tax – È la proposta principale dello schieramento in materia fiscale, un’aliquota unica uguale per tutti i redditi. Nel programma firmato da tutti i partiti del centrodestra non si definisce però quale sia la soglia da fissare, che in base alle idee dei diversi partiti varia dal 23% al 15%. In pratica chi ha un reddito annuo di 100mila euro o di 30mila euro pagherebbe la stessa percentuale di tasse. Silvio Berlusconi ha dichiarato che questo sistema rilancerebbe l’economia: meno tasse, più consumi. Il problema, almeno iniziale, sarebbe la perdita di entrate per le casse dello Stato. Imposte – Cancellazione delle tasse sulle donazioni, sulla successione, sulla prima casa e sul bollo della prima auto. Nelle proposte del programma condiviso dal centrodestra ci sono anche misure per le fasce di popolazione più deboli, quella più importante è il divieto di imporre qualsiasi tassazione in assenza di un reddito. Debiti di Stato – Sanare tutti i debiti della pubblica amministrazione attraverso un nuovo formato di pagamento: titoli di stato di piccolo taglio.

Lega  Flat Tax – Su questa tassa Matteo Salvini ha idee chiare. L’aliquota unica deve essere fissata al 15%, con una No Tax Area fino a 7mila euro. Chiunque abbia un reddito annuo che non raggiunge questa soglia è esentato dal pagare l’aliquota. Per spiegare la strategia necessaria a raggiungere questa cifra la Lega ha anche aperto un sito: tassaunica.it. Pace Fiscale – L’obiettivo è chiudere tutti i crediti accumulati da Equitalia cercando di riscuoterne il più possibile. I contribuenti che hanno un debito con Equitalia saranno chiamati a saldare da un minimo del 6% a un massimo del 25% di quanto dovuto. Questo provvedimento esclude i grandi evasori, il tetto massimo per rientrare in nella pace fiscale è infatti 200mila euro, una cifra in cui vengono calcolate anche sanzioni, interessi e more.

Fratelli d’Italia – Flat Tax – Su questo tema le idee di FdI sposano quelle della Lega. La Flat Tax deve essere portata al 15%. Partita Iva – Dal 2008 i lavoratori autonomi che hanno un reddito annuo sotto i 30mila euro possono contare su un regime fiscale agevolato: sono esonerati da tutta una serie di obblighi amministrativi, come la registrazione delle fatture emesse o la compilazione di una lista di fornitori. Il partito di Giorgia Meloni punta ad alzare questa soglia, rendendo possibile ottenere queste agevolazioni a chi ha un reddito fino a 50mila euro.

Pd Aziende – Per le piccole e medie imprese, l’ammiraglia della flotta di centro sinistra punta su due misure: l’abbassamento dell’Ires e dell’Iri al 22%. Queste due tasse sono entrambe strettamente collegate al lavoro delle imprese: l’Ires riguarda le aziende che presentano un assetto societario, mentre l’Iri coinvolge soprattutto i lavoratori autonomi. Sempre per le aziende, in programma c’è anche la riduzione del cuneo fiscale: quattro punti in quattro anni, dall’attuale 33% al 29%. Il cuneo fiscale è la differenza fra quello che un dipendente riceve in busta paga e il costo del suo lavoro per l’azienda, quindi, oltre allo stipendio, tutta la tassazione. Evasione Fiscale – Nella lotta all’evasione il Pd punta a rafforzare il sistema per incrociare le banche dati, gli archivi digitali di cui l’Agenzia delle Entrate è già in possesso, come dichiarazione dei redditi e informazioni provenienti dal pagamento delle diverse imposte. Altro obiettivo è quello di rendere più semplice il pagamento delle tasse, riducendo il numero dei prelievi fiscali da 90 a 20. Altra misura in vista è l’introduzione della patente fiscale a punti, con una serie di vantaggi per chi paga correttamente le tasse.

+ Europa – Ceto medio – La lista guidata da Emma Bonino punta alla riduzione delle imposte dirette, in pratica le tasse che prendono di mira il reddito e il patrimonio. L’obiettivo è migliorare la condizione del ceto medio attraverso una semplificazione dell’Irpef, l’imposta che grava sul reddito. + Europa vuole creare tre aliquote diverse: una al 20% per i redditi fino a 40mila euro all’anno, una al 30% fino a 60mila euro e una a 40% per i redditi oltre i 60mila euro. Aziende – Anche + Europa propone, come il Pd, un abbassamento dell’Ires fino al 20%.

Movimento 5 Stelle  No Tax Area – Il movimento Cinque Stelle propone di cancellare la tassazione per i redditi che non raggiungono i 10mila euro anni, una soglia che può arrivare fino a 26mila euro se si parla di un intero nucleo familiare. Eliminare l’Irpef per queste fasce di popolazione costerebbe allo Stato 13 miliardi di euro. Agenzia in Rete – I pentastellati propongono di cambiare radicalmente il sistema di riscossione delle imposte, rendendo tutto il processo digitalizzato. Il primo obiettivo è quello di creare una piattaforma in cui inviare tutti i documenti che vengono richiesti per il loro pagamento, una misura che punta a rendere più chiaro cosa il contribuente ha pagato e cosa deve ancora pagare, tassa per tassa. Il M5S propone anche di inglobare nell’Agenzia delle Entrate un’agenzia di riscossione per evitare di appaltare questo servizio ad esterni e ridurre così i costi per i cittadini.

Liberi e Uguali  Tobin Tax – La lista guidata da Pietro Grasso propone di introdurre una tassa per le transazione finanziarie. Oltre a essere una nuova fonte di gettito per le casse dello Stato, questa imposta servirebbe anche per tenere sotto controllo le speculazioni finanziarie. Imposta unica sul patrimonio – Concentrare in una sola imposta tutte le tasse che riguardano i redditi da capitale, da patrimonio mobiliare e da patrimonio immobiliare. Questa tassa sarebbe definita con un’aliquota progressiva, esattamente il contrario della flat tax, e non riguarderebbe i patrimoni inferiori alla media. Web Tax – LeU vuole creare una nuova imposta per colpire i giganti del tech che fanno grandi ricavi in Italia ma non pagano le tasse entro i confini della penisola, ad esempio Google e Facebook.