Europa sì, ma a modo nostro. I programmi dei partiti politici hanno idee molto diverse sull’Unione europea ma quasi tutti concordano sul rimanere dentro e mantenere l’euro.

+Europa –  La lista più europeista tra quelle che si presentano alle elezioni è quella guidata da Emma Bonino che punta a diminuire il ruolo dei governi nazionali a favore di un’Unione europea più federalista e simile agli Stati Uniti. Per questo propone l’elezione diretta del presidente della Commissione europea, così da avere un politico legittimato dal voto popolare che possa attuare senza il veto dei leader nazionali politiche europee comuni su difesa, controllo delle frontiere e diplomazia.

Partito Democratico – Il Partito Democratico propone l’elezione del presidente della Commissione europea e la creazione di un ministro delle Finanze europeo, libero di emettere EuroBond, cioè un nuovo titolo di debito europeo, sicuro e appetibile sul mercato che possa aiutare a ripianare il debito pubblico italiano che il Pd vuole ridurre dal 132% al 100% in dieci anni. Il Partito democratico promette di rispettare il rapporto del 3% tra debito pubblico e Pil, ma chiede di togliere le spese per cultura e sicurezza dalle regole fiscali europee e dai limiti del patto di stabilità. I dem propongono anche di creare delle liste transnazionali nel Parlamento europeo, cioè votabili in tutta gli Stati dell’Ue alle prossime elezioni del giugno 2019 e di istituire il servizio volontario europeo.

Liberi e Uguali – Nel suo programma, Liberi e Uguali si oppone alle politiche di austerità e alla deriva tecnocratica presa dall’Unione europea. La formazione guidata dal presidente del Senato Piero Grasso propone di superare dimensione intergovernativa nelle decisioni dando più poteri al Parlamento europeo. LeU propone anche di creare un unico sistema di asilo europeo che superi il trattato di Dublino, ovvero il regolamento europeo che obbliga il migrante a rimanere nel primo paese dell’Ue dove arriva. E quasi sempre si tratta di Italia o Grecia. Il programma prevede anche un piano europeo per combattere l’elusione fiscale delle grandi multinazionali e istituire una tassa sui loro profitti.

Movimento Cinque Stelle – Come Liberi e Uguali, anche il Movimento Cinque Stelle propone di eliminare il regolamento europeo del bail in che prevede di scaricare le perdite bancarie su risparmiatori e correntisti. Il movimento guidato da Luigi di Maio chiede di modificare in modo radicale i vincoli di bilancio concordati con Bruxelles come il Patto di Stabilità e crescita, il Fiscal compact e le altre norme di vigilanza sui bilanci pubblici. Il M5S punta anche a introdurre una procedura per consentire agli Stati membri di recedere dall’euro. Il programma prevede la riduzione del budget europeo, il rafforzamento del ruolo dei Parlamenti nazionali e l’eliminazione della tripla sede Bruxelles-Strasburgo-Lussemburgo del Parlamento europeo. Così come tutte le agenzie europee non produttive, tagliando gli stipendi e i benefit degli eurodeputati. Centrale nel programma anche la tutela del Made in Italy.

Forza Italia – Forza Italia non ha un programma specifico ma adotta quello della coalizione con Lega, Fratelli d’Italia e la “quarta gamba” Noi con l’Italia. L’accordo in 10 punti prevede la revisione dei trattati europei e la riduzione del surplus dei versamenti annuali italiani al bilancio UE. Forza Italia si oppone alle politiche di austerità ma promette di rispettare il vincolo del 3% tra debito pubblico e Pil, proponendo in futuri di cambiare la soglia. Il partito fondato da Berlusconi nel 1994 propone con i suoi alleati di far prevalere la Costituzione italiana sul diritto comunitario, seguendo il modello tedesco. Forza Italia propone di usare meglio i fondi europei destinando la maggior parte delle risorse nello sviluppo infrastrutturale e industriale del Mezzogiorno.

Lega – La Lega, oltre al patto di coalizione, ha scritto un suo programma specifico dove dichiara di voler restare all’interno dell’Unione Europea solo a condizione di ridiscutere tutti i Trattati che pongono vincoli sulla sovranità italiana. L’obiettivo è tornare a una forma di libera e pacifica cooperazione tra Stati di natura prettamente economica. Ovvero tornare alla Comunità economica europea, l’organismo europeo esistente prima del Trattato di Maastricht del 1992, quello che ha introdotto la moneta unica e il vincolo del 3% tra deficit e Pil. Il partito guidato da Matteo Salvini propone di ripristinare il pieno controllo dell’Italia sulle proprie frontiere, quindi abrogare Schengen e il regolamento di Dublino.

Fratelli d’Italia – Fratelli d’Italia nel suo programma “Le sfide per l’Italia” si dichiara europeista, ma a favore dell’Europa dei popoli, e non quella della finanza e delle oligarchie. Per farlo propone l’elezione diretta del presidente della Commissione e di trasformare a Banca centrale europea in prestatore di ultima istanza per proteggere l’euro dagli attacchi speculativi. Come il Partito democratico, anche Fratelli d’Italia propone gli eurobond, chiedendo però di togliere gli investimenti infrastrutturali dal rapporto del 3% tra deficit e Pil.