«L’immigrazione, se ben gestita, è una risorsa», afferma Emma Bonino intervistata da Lili Gruber su La7.«I migranti sono una bomba sociale. Via in 600mila», dichiara Silvio Berlusconi al Tg5. «L’Africa in Europa non ci sta», dice Matteo Salvini nel suo programma elettorale. Gestione dei processi migratori e rimpatri, politiche dell’accoglienza e ius soli: l’immigrazione è al centro della campagna elettorale. Ecco i programmi delle principali forze politiche.
Partito Democratico – Il partito guidato da Matteo Renzi affronta il tema immigrazione in chiave europeista. «Vogliamo un’Europa che si faccia carico del problema superando il principio contenuto nell’accordo di Dublino del 2003 che impone a ciascuno stato membro di farsi carico dei migranti che arrivano nel paese di approdo», si legge nel programma in 100 punti presentato a Bologna lo scorso 2 febbraio. Nel capitolo dedicato ai diritti, anche il rilancio dello ius soli moderato e dello ius culturae.
Liberi e uguali – Abolizione della Bossi-Fini, introduzione di un permesso ricerca lavoro e meccanismi di ingresso regolari. Sono i principali punti della lista guidata da Pietro Grasso, che affronta l’immigrazione in termini di uguaglianza di diritti. «Sulle politiche di accoglienza è aperta una faglia in tutta Europa. Dobbiamo rigettare gli accordi con Paesi in cui non siano garantiti i diritti umani, promuovere reali occasioni di sviluppo nei Paesi di provenienza e non permettere che si continui a depredarli», si legge nel programma. Quanto al sistema d’accoglienza, LeU propone un’organizzazione basata sul modello Sprar, il sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati che lavora insieme alle realtà comunali, perché esempio di un «sistema di accoglienza rigoroso, diffuso e integrato, adeguatamente dimensionato». Si menziona anche la riforma della cittadinanza, riproponendo l’idea dell’introduzione di uno ius soli moderato.
+Europa – Modifica dell’attuale legislazione sui processi migratori. È il punto da cui muovono le proposte della lista guidata da Emma Bonino, per la quale è necessario abolire la legge Bossi-Fini. «L’attuale legislazione italiana va radicalmente modificata perché, consentendo di fatto l’accesso ai soli richiedenti asilo, impedisce l’integrazione degli stranieri nella società e nel mercato del lavoro, generando emarginazione sociale, irregolarità e insicurezza per tutti», si legge nel programma. Per favorire il processo di integrazione, il partito propone l’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca lavoro e la reintroduzione dello sponsor, il sistema per cui i datori di lavoro, nell’ambito di quote definite, possono fare entrare in Italia immigrati fornendo garanzie di carattere patrimoniale sul loro sostentamento e sull’eventuale rimpatrio.
Movimento Cinque Stelle – «Stop all’immigrazione», si legge nel programma consegnato al Viminale. La forza politica guidata da Luigi Di Maio parla di rimpatrio di tutti gli irregolari e di diecimila nuove assunzioni nelle commissioni territoriali – gli organi che valutano la domande d’asilo e decidono se accoglierla e riconoscere lo status di rifugiato politico al richiedente – «per valutare in un mese, come negli altri Paesi, se un migrante ha diritto di stare in Italia oppure no». Obiettivo sbarchi zero e revisione del Regolamento di Dublino si legge nel programma scritto dai cittadini e pubblicato sul sito. Il Movimento 5 Stelle chiede il ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo arrivati in Italia. Inoltre, «l’Italia deve lavorare per rimuovere le cause che costringono migliaia di essere umani a lasciare i propri Paesi di origine. Ecco perché serve un embargo alla vendita di armi ai Paesi in guerra civile, la fine dello sfruttamento dei Paesi terzi, una vera cooperazione internazionale e di sviluppo dei Paesi di origine».
Forza Italia – «Prima cosa fermare l’immigrazione», ha dichiarato Silvio Berlusconi, leader di FI. Il programma del partito, condiviso dalla coalizione di centrodestra, affronta la questione migranti in relazione al tema sicurezza: controllo dei confini, blocco degli sbarchi e rimpatrio dei clandestini. Si propone «l’abolizione dell’anomalia solo italiana della concessione indiscriminata della sedicente protezione umanitaria», ovvero la tutela accordata dalle commissioni territoriali nel caso in cui un migrante non abbia diritto all’asilo politico ma necessiti di protezione perché, se rimpatriato, la sua incolumità sarebbe un pericolo a causa di conflitti o violazione dei diritti umani nel Paese d’origine. Per i tre partiti di centrodestra l’obiettivo è mantenere solo le altre due forme di protezione: la sussidiaria e l’asilo politico. Nel programma si parla anche di accordi bilaterali per detenzione nei Paesi d’origine e si ribadisce il no alla possibilità di riforma della cittadinanza con l’introduzione anche in Italia di una forma di ius soli.
Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, leader e candidata premier di Fratelli d’Italia, lo aveva annunciato dai primi momenti della campagna elettorale. Se al governo, sull’immigrazione ci sarebbe stata una stretta. Nel programma del partito, articolato in quindici punti, l’immigrazione è associata alla questione sicurezza: controllo delle frontiere e rimpatri immediati. Torna la distinzione tra migranti economici e rifugiati politici, specificando che l’accoglienza può essere garantita solo ai secondi. Quanto allo ius soli, nessun passo indietro.
Lega Nord – «L’Africa in Europa non ci sta» è la frase con cui apre il piano immigrazione nel programma di Matteo Salvini. La proposta riceve ampio spazio e si articola in alcuni punti principali: regolamentazione dei rimpatri, ridefinizione della protezione internazionale e dell’assegnazione del permesso di soggiorno. Lega propone di implementare il sistema dei CIE (Centri di identificazione ed Espulsione) «in non meno di uno per regione e di estendere il tempo di permanenza fino a sei mesi. Si parla anche di introduzione di una nuova fattispecie di reato «finalizzata a sventare le organizzazioni internazionali per la tratta degli esseri umani» e ampliare le possibilità di azione della polizia giudiziaria. Sempre sulla protezione internazionale, Lega avanza la possibilità di aprire centri di accoglienza «nei paesi sicuri e vicini» alla Libia in collaborazione con l’Onu.