Poeti, Forconi, Catene, Internettiani e Verdi. Le proposte dei simboli per le elezioni europee non mancano di creatività, mentre Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle non stupiscono con effetti speciali. La data di partenza era il 7 aprile, eppure c’è qualcuno che ha pensato bene di aspettare fuori dal Viminale con largo anticipo (da venerdì) pur di essere il primo a depositare il simbolo per le europee di maggio: è Francesco Millino e attendeva per la rappresentanza del suo Partito Internettiano. A lui è stata consegnata una ricevuta con tanto di data, il 6 aprile, che (probabilmente) voleva premiare la sua postazione in coda: sbagliata di un giorno.

Il programma – La presentazione dei contrassegni elettorali per le elezioni delle europee del 26 maggio è iniziata ieri (7 aprile) e terminerà oggi pomeriggio alle 16. Questa mattina i simboli presenti sulla bacheca del Viminale erano 35, ma per essere ammessi alle elezioni serve almeno il 4% del totale e se il simbolo non è collegato a un gruppo parlamentare è necessaria una raccolta firme di almeno 30mila persone. Non tutti i “partitini” quindi saranno ammessi a Bruxelles, ma essere tra la palette di scelte affisse sulla bacheca del palazzo del ministero dell’Interno, ha già il suo pregio.

I grandi classici – La Lega con Salvini (e l’iconico Alberto da Giussano) non ha voluto modificare il proprio logo, lasciando la dicitura “Salvini Premier” a monito dei posteri, nessun riferimento a future alleanze europee, per l’evento è intervenuto il ministro Roberto Calderoli mentre il vicepremier si trovava all’inaugurazione del Vinitaly di Verona. Assente anche Luigi Di Maio, che ha delegato l’avvocato della sindaca Virginia Raggi Pierfrancesco Bruno alla consegna (con tanto di voluminosi faldoni) del simbolo elettorale. Gregorio Fontana è stato il prescelto per Forza Italia, che si presenta con un contrassegno “evergreen”: stemma del partito in centro, Berlusconi on top e la scritta per “cambiare l’Europa” in basso. Nostalgia canaglia per la Balena Bianca: la Democrazia Cristiana si ripresenta con lo stesso logo (datato 1943). Inconfondibile anche il simbolo del PCI che è rappresentato dalla storica falce e martello su vessillo rosso. Il Partito Democratico ha riconfermato il simbolo esposto dal segretario di partito Nicola Zingaretti con l’aggiunta “calendiana” della dicitura PSE (Socialisti e Democratici Europei) e l’evidente taglio basso blu con la scritta: “Siamo Europei”.

Le novità –  Non sono poche le new entry. Ci sono gli Internettiani, il Movimento Giustizia Uguaglianza Sociale Sordi. I No riforma forense, no alla cassa forense, no legge 247/2012, no alla contribuzione previdenziale slegata dal reddito’ che – a scanso di equivoci –  indica nel logo anche la mail del presidente. La catena di Bruno Franco – che in quanto a raffigurazione rievoca alla mente simboli del fascio (forse dimenticando che “parole, espressioni, immagini, disegni o raffigurazioni che facciano riferimento a ideologie autoritarie” sono vietati dalla legge  elettorale per il Parlamento europeo n. 18/1979).  Ci sono poi L’altra Italia, il Popolo della Famiglia, gli Esseritari, il Movimento Politico Forconi, Pensioni e Lavoro e il Popolo Partite Iva (PPI). All’appello non mancano gli animalisti e i verdi: Rispetto per tutti gli animali (con un orso andante in primo piano), Partito Animalista e Europa Verde. Presente anche la tartaruga di CasaPound abbinata al simbolo delle “Destre Unite”. I duri e puri Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni si inseriscono nel panorama dei simboli con un personaggio d’eccezione: Caio Giulio Cesare Mussolini. Nomen omen? Sicuramente altisonante. Si tratta del pronipote di Benito Mussolini, ex ufficiale di marina e dirigente di Finmeccanica che ha scelto di presentare la sua candidatura in diretta social sul simbolico sfondo dell’Eur.

Caio Mussolini candidato con Fratelli d'Italia. In Europa per #CambiareTutto

È un vero piacere ufficializzare la candidatura di Caio Mussolini con Fratelli d'Italia per le elezioni europee del 26 maggio. Il suo curriculum parla da sé: professionista, militare e patriota. Anche con il suo contributo, siamo pronti per CAMBIARE TUTTO in Europa!

Pubblicato da Giorgia Meloni su Domenica 7 aprile 2019

A volte ritornano – In versione meno funebre ci sono i Pirati, che questa volta hanno abbandonato il teschio per una grande “P” che rappresenta una vela che naviga con il vento in poppa. Leone della Repubblica di Venezia per la Liga Veneta, mentre l’araldico stemma del Sacro Romano Impero Cattolico di Mirella Cece non perde l’occasione. «Ci definiamo monarchici, costituzionali, istituzionali e ministeriali», ha spiegato l’imperatrice del gruppo al Fatto Quotidiano. Dulcis in fundo, gli eterni Poeti d’Azione di Alessandro D’agostino, che come si legge dal blog del presidente vogliono costruire «la via dello spirito verso la bellezza».