Le elezioni regionali di domenica 31 maggio sono vicine e le opposizioni fanno sentire la loro voce. Al di là dei buoni rapporti personali che Silvio Berlusconi dice di avere con il leader leghista Matteo Salvini grazie alla comune fede calcistica, la battaglia a destra di Matteo Renzi è accesa. «Salvini non ce la farà ad avere il doppio dei voti di Forza Italia. In Europa l’estrema destra provocatoria non è riuscita ad ottenere la responsabilità di governo». Il segretario della Lega Nord, però, vede il voto di domenica come la possibilità per il suo partito di tornare alla guida del Paese. Gli altri partiti di centro-destra non condividono l’ipotesi di ricomporre la loro area politica insieme alla Lega.

Nel frattempo il presidente del Consiglio Matteo Renzi rivede al ribasso le previsioni sul risultato delle elezioni regionali. Dal 6-1 della settimana scorsa a un possibile 5-2. I pronostici su Veneto, Marche, Toscana, Puglia e Umbria non sarebbero in discussione. I fronti che rendono più incerta la partita sono la Liguria e la Campania. La sensazione è che il voto in Liguria sia quello che sta più a cuore a Renzi. Il 25 maggio è tornato a La Spezia per cercare di allontanare l’idea che le elezioni regionali siano un test per il governo. Ma la realtà è che la candidata del centro-sinistra Raffaella Paita si contrappone al civatiano Luca Pastorino che rappresenta l’opposizione interna al PD. Questa divisione a sinistra non fa altro che frazionare il voto. E anche Giovanni Toti, Forza Italia, in un contesto così poco omogeneo risulta temibile. Da considerare anche i sondaggi favorevoli per Alice Salvatore del Movimento Cinque Stelle.

Berlusconi è convinto che il suo partito raggiungerà almeno il 10 per cento dei voti e attacca il leader del Partito Democratico per il suo ottimismo: «Se fossi Renzi eviterei di fare sparate e non solo per scaramanzia: potrebbe dare il pretesto a qualcuno per dire che non è neppure capace di contare».

Anche in Campania preoccupa la contrapposizione De Luca-Caldoro. L’ex cavaliere nella sua ultima visita a Napoli si è detto certo che a vincere in Campania sarà il suo candidato e presidente uscente. Ma il rivale democratico Vincenzo De Luca continua a rubare la scena. È decaduto da sindaco il 3 febbraio, ma partecipa a tutte le cerimonie di inaugurazione della sua Salerno per presentarsi al suo principale bacino elettorale e cercare di strappare la regione al centro-destra.

Lara Martino