Il Pd esulta, Matteo Salvini ammette la sconfitta. Il Movimento 5 Stelle, vicino all’estinzione sia in Emilia Romagna che in Calabria, rifiuta il «ritorno al bipolarismo». Sono queste le prime reazioni politiche del risultato elettorale di domenica 26 gennaio in Emilia Romagna e Calabria. Nel primo caso è stato riconfermato il presidente della Regione uscente Stefano Bonaccini, mentre la Calabria passa al centrodestra di Jole Santelli. Con la sconfitta del centrodestra nella regione più rossa d’Italia, quindi, non ci saranno ricadute sul governo nazionale: «Adesso rilanciamo l’azione di governo» ha detto nella tarda serata di domenica il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Il centrodestra, tramite il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, chiede ugualmente  lo «sfratto» dell’esecutivo giallorosa.

Il governatore Stefano Bonaccini parla con i giornalisti dopo la vittoria (ANSA)

Il Pd esulta: “Grande vittoria” – Tra i primi a parlare domenica sera, anche prima del proprio candidato Bonaccini, è stato il segretario dem Nicola Zingaretti che ha attaccato a testa bassa il leader della Lega Matteo Salvini, reo di aver nazionalizzato la sfida in Emilia provando a dare la spallata al governo Conte: «Oggi Salvini ha perso le elezioni – ha esordito Zingaretti – il dato Pd è straordinario anche perché intanto abbiamo subito due scissioni: il Pd è là, grazie alla fiducia dei cittadini. Non si può che esprimere una grande soddisfazione per questo Paese. Il risultato delle elezioni del 2018 è alle nostre spalle». Poi anche il segretario dem ha fatto riferimento al futuro del governo: «Ne esce rafforzato, con meno litigi e più concretezza». Intorno alle 3 di mattina, a risultato già acquisito, ha parlato invece il presidente della Regione Bonaccini che ha riconosciuto un «grande merito» della sua vittoria alle sardine prima di ricordare a Salvini che in Emilia Romagna non c’era niente da «liberare»: «Questa vittoria sia una lezione per il futuro – ha continuato il governatore dem –  Ci eravamo dimenticati di stare in piazza, di stare di più tra le persone. Il centrodestra ha deciso di mettere la campagna su un altro terreno e noi abbiamo vinto anche su quel terreno».

Matteo Salvini e Lucia Borgonzoni in caonferenza stampa (ANSA)

Il centrodestra ammette la sconfitta – Intorno a mezzanotte invece, nel comitato elettorale di Lucia Borgonzoni a Bologna, ha parlato il leader della Lega secondo cui «è già un’emozione che la partita in Emilia sia stata aperta». Poi lunedì mattina si è presentato alla stampa insieme alla candidata leghista ammettendo la sconfitta anche se «a livello nazionale avremmo stravinto»: «Abbiamo vinto in otto regioni su nove, anche se avrei preferito fare l’en plein – ha ammesso il segretario della Lega – noi comunque non molliamo: il cambiamento arriverà la prossima volta, tra cinque anni siamo di nuovo qua. Una cosa è certa: da oggi il governo è più debole» ha concluso Salvini facendo riferimento alle difficoltà del Movimento 5 Stelle sia in Emilia che in Calabria. Il segretario del Carroccio ha anche difeso Borgonzoni, definita la «migliore possibile», mentre lei stessa ha annunciato che deciderà entro venerdì se restare in Senato o diventare la capogruppo della Lega in consiglio regionale. Anche secondo Giorgia Meloni il governo Conte «non ha molto da festeggiare» perché la sinistra «ha fatto gol dopo averne presi otto». Al momento i tre leader del centrodestra non si sono ancora sentiti ma al più presto si terrà un vertice per decidere le candidature in vista del voto di maggio in altre sei regioni.

Vito Crimi durante la campagna elettorale in Emilia Romagna (ANSA)

M5S: “No al bipolarismo” – Tra gli sconfitti di questa tornata elettorale c’è sicuramente il Movimento 5 Stelle che in Emilia raccoglie solo il 4,7% mentre rimane sotto la soglia di sbarramento per entrare in consiglio regionale della Calabria, al 6%. Nonostante il risultato deludente, il capo politico reggente Vito Crimi ha scritto su Facebook che «rimarrà deluso chi pensa ad un ritorno del bipolarismo». «Il voto delle regionali – ha continuato il viceministro dell’Interno – ha sempre visto il Movimento raccogliere risultati inferiori rispetto alle tornate nazionali, ma va riconosciuto che in Calabria ed Emilia Romagna i risultati sono stati inferiori alle aspettative. Questo però non ci induce ad arrenderci: semmai è vero il contrario. Abbiamo già avviato il lavoro di organizzazione che ci consentirà un maggiore coordinamento e ci permetterà di essere più presenti sui territori. Sarà fatica e sudore, ma so che siamo in grado di farlo». Delusa anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, secondo cui «il Movimento ha perso perché non ha più fiducia in sé» invitando i propri compagni a «ritrovare l’orgoglio di appartenere alla comunità del Movimento ritrovandoci sui temi che ci uniscono».

Il governo va avanti – Il risultato dell’Emilia Romagna allontana quindi l’ipotesi di un voto anticipato: questa settimana gli alleati di governo si vedranno per stilare un «cronoprogramma» per provare ad arrivare indenni nel 2023, a fine legislatura. Già nella notte di domenica fonti di Palazzo Chigi riferivano di un ottimismo sul futuro dell’esecutivo e lunedì mattina è arrivato il commento del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha attaccato a testa bassa il suo acerrimo nemico Salvini: «Il voto delle regionali è significativo – ha detto ai cronisti –  Chi ha tentato di renderlo un referendum sul governo evidentemente è rimasto deluso».