Alle elezioni in Emilia Romagna ha ottenuto il record di preferenze con la sua lista Coraggiosa: 20 mila. Il neo-eletto presidente Stefano Bonaccini l’ha scelta come sua vice alla guida della regione Emilia Romagna. E lei, Elly Schlein, 34 anni, è coraggiosa come la sua lista: ha fatto coming out, rivelando la propria bisessualità, nel programma televisivo di Daria Bignardi. Sul curriculum tante esperienze diverse, ma la cosa che l’ha resa famosa in Italia è un video – diventato virale – in cui chiede ripetutamente all’ex vicepremier Matteo Salvini il perché dell’assenza della Lega alle 22 riunioni in sede Ue sull’immigrazione. Giovane, ecologista e apprezzata per le mosse politiche: Schlein (che si pronuncia Schlàin) è anche molto altro.

La rivelazione – “Lei è fidanzata?” Chiede Daria Bignardi a “L’assedio” nella puntata del 12 febbraio su canale Nove. “Io premetto che non parlo mai e sono molto riservata sulla mia vita professionale, però qui faccio un’eccezione. Si, sono fidanzata. Ho avuto diverse relazioni in passato, ho amato molti uomini, ho amato molte donne. In questo momento sto con una ragazza e sono felice, finché mi sopporta” risponde Schlein. E chiude il discorso con un sorriso. Non manca la frecciatina diretta ad Amadeus. “Questa persona cammina un passo indietro, un passo avanti rispetto a lei?” chiede Bignardi: “Sempre fianco a fianco” risponde Miss Preferenze, un attributo che però a Elly non piace.

La biografia – Accento bolognese e inglese perfetto, cresciuta a Lugano, in Svizzera. Nipote di Agostino Viviani (il nonno) che lei ricorda come l’unico a laurearsi in giurisprudenza senza la camicia nera a Siena e come colui che in tribunale difendeva gli ebrei senza farsi frenare dalle possibili conseguenze. E figlia di due accademici: la madre Maria Paola Viviani Schlein, ex preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi dell’Insubria, e il padre, l’americano Melvin Schlein, è professore emerito di Scienze politiche. Elly studia al Dams di Bologna e poi si laurea con il massimo dei voti, anche lei in giurisprudenza. Non si definisce una secchiona ma un’insicura molto curiosa. Da bambina era centravanti in una squadra di calcio e crescendo ha coltivato una passione per i videogiochi, il cinema e per il rock’n roll.

I primi passi in politica –  Per due volte, nel 2008 e nel 2012, è volontaria negli Usa per la campagna elettorale di Barack Obama. Già esperta nei video con i politici del momento, nel 2014 consegnò a Romano Prodi una maglia con le 101 firme per la sua protesta Occupy Pd (una campagna contro i 101 franchi tiratori che in Parlamento fermarono la corsa verso il Colle del professore bolognese). Si occupa poi della campagna di Filippo Civati per la carica di segretario del partito (2013) e si candida, per poi venire eletta con 50mila preferenze, al Parlamento Europeo nel 2014. Una corsa professionale che sta portando risultati anche oltre i confini: dopo la vittoria in Emilia-romagna il New York times l’ha definita “nuova stella della sinistra italiana” (2 febbraio) e così ha fatto anche il giornale spagnolo El Pais.

Galeotto fu il video – Alla domanda di Lilli Gruber – nel suo progamma di La7 “Otto e mezzo” del 28 gennaio – Come si combatte la Lega? risponde così: «Si batte con un lavoro di squadra, ritrovando un senso di comunità, cosa che è stata possibile anche grazie alle mobilitazioni spontanee di questi mesi delle Sardine. Si batte facendo le domande giuste, come mi è capitato di fare quella sera quando l’ho incrociato perché stavo andando a un nostro evento…mi hanno detto è ancora qui e ho colto l’occasione per fare una domanda che faccio alla Lega e a Salvini senza risposta da due anni. Elly Schlein parlava di questo incontro, trascritto integralmente per capire di cosa si tratta, era il 20 gennaio 2020.

Schlein: “Sono una tua ex collega, ti ricordi? Al Parlamento europeo”

Salvini: “Si, Elly”

Schlein: “Devo farti una domanda”

Salvini: “Dimmi”

Schlein: “Perché è un po’ che te lo chiedo e non mi rispondi mai. Ma perché non siete mai venuti alle 22 riunioni sui negoziati di Dublino?“

Guardando il telefono e mettendo sotto braccio una scatola di dolci – tra le teorie più accreditate e anche secondo la sua interlocutrice erano i dolci di San Giovanni in Persiceto – Salvini dice: “Scusa eh”

Schlein: “Lo sai che è la riforma più importante per l’Italia sull’immigrazione?”

Salvini: “Aspetta un secondo, aspetta un secondo, amica mia”

Passa un minuto e venti, poi:

Salvini: “Dimmi”

Elly Schlien ricomincia: “Come mai non siete mai venuti alle riunioni su Dublino?”

Salvini: “Le riunioni che servivano io le seguivo”

Schlein: “No guarda Fontana era in commissione con me e non c’è mai venuto”

Salvini: “Le riunioni che servivano io le seguivo”

Schlien: “Cioè io capisco fare i tweet abbaiando contro l’Europa che non fa abbastanza. È vero. Però le norme si cambiano ai tavoli”

Salvini: si allontana e parla al telefono

Le posizioni – Sempre da Bignardi, Schlein ha ammesso di continuare a vedere la differenza tra i due Matteo (Salvini e Renzi) ma di essere preoccupata sull’influenza dei renziani in una possibile crisi di Governo. In passato lei lasciò il Pd guidato proprio da Renzi, e le motivazioni sono chiare: “Le politiche portate avanti da Renzi non erano state presentate in nessun programma elettorale” sostiene Schlein (riferendosi al Jobs Act e alla riforma costituzionale). Nel suo futuro non vede la presidenza del partito: “Sto bene dove sono” dice Schlein, in prima linea per l’area progressista, ecologista, femminista che al momento non ha una casa, un punto di riferimento riconosciuto dalla politica italiana. Il primo incontro con le Sardine? Dopo una telefonata del leader Mattia Santori, che le chiese di fare un selfie con una sardina in mano, per sostenerli.