In Emilia Romagna – dopo il vuoto al vertice lasciato da Stefano Bonaccini eletto all’Europarlamento – sono le ultime ore prima della chiusura delle urne (ore 15.00) per le elezioni regionali. Una competizione che dalla nascita delle Regioni nel 1970 è sempre stata vinta dalla sinistra sul campo emiliano-romagnolo. A questa tornata pare che l’entusiasmo di partecipare al voto sia calato. L’ultima rilevazione ufficiale sull’affluenza è delle ore 23 di domenica 17 novembre e segnala un magro 35,77%. Nel pomeriggio comincerà lo spoglio delle schede e si saprà chi dei quattro candidati avrà superato la prova. Ecco chi sono i partecipanti alla gara.

De Pascale – Il centro-sinistra ha candidato il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, primo cittadino della città dal 2016, quando aveva 31 anni. Interessato alla politica fin dall’adolescenza, era impegnato in una lista scolastica del suo liceo. Erano anni in cui partecipava alle manifestazioni per la pace, vicino alla Sinistra giovanile legata ai Ds. Il suo vero cursus honorum è cominciato nel 2004 in ambito municipale, eletto consigliere comunale a Cervia. Nel 2011 è diventato assessore con delega ai finanziamenti europei e al turismo. Un anno particolare per De Pascale, finito in coma farmacologico per dieci giorni a causa di un colpo di sonno mentre era al volante. Nel periodo del renzismo, nel 2013, si è guadagnato il posto di segretario provinciale del Pd ravennate. Tre anni dopo, ha ottenuto il 46,5% alle elezioni di Ravenna, sufficienti ad incoronarlo sindaco. Sempre nel 2016 viene eletto presidente della Provincia di Ravenna. Dal 2019 è anche presidente dell’Unione delle Province d’Italia (Upi). Il secondo mandato si apre nel 2021 con un positivo 59,4%. In questi ultimi anni è stato fortemente criticato dagli ecologisti per l’autocandidatura di Ravenna alla realizzazione di un rigassificatore offshore. L’opera dovrebbe essere inaugurata nel 2025. Dopo le alluvioni che hanno colpito anche la sua provincia, De Pascale è stato in prima linea nel lamentare i ritardi nello sblocco dei finanziamenti governativi per la ricostruzione. Tuttavia per l’emergenza climatica i suoi detrattori hanno evidenziato l’aumento del consumo di suolo, con la crescita dell’urbanizzazione a Ravenna e provincia. De Pascale è sostenuto da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle e Azione.

Ugolini – Il centro-destra ha schierato la ciellina Elena Ugolini. Professoressa liceale di Storia e Filosofia, è di casa al Meeting di Rimini, città dove è nata. È preside al liceo privato Malpighi di Bologna. Ha fatto parte di varie commissioni tecniche ministeriali in materia di istruzione, fino alla benedizione a sottosegretaria nel Governo Monti, nel 2011. Pur avendo incontrato la politica in diverse occasioni, è la prima volta che si rimette al voto degli elettori con una sua diretta discesa in campo. E’ appoggiata da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega

Serra – L’estrema sinistra ha candidato Federico Serra, che corre con i simboli di Potere al popolo, PCI e Rifondazione comunista. Nel nome della lista principale già si intuiscono i principali argomenti di battaglia: la pace, l’ambiente e il lavoro. Il trentatreenne Serra proviene dal sindacato, è un delegato dell’USB (Unione sindacale di base). Trentino di nascita, si è trasferito a Bologna a 20 anni per gli studi universitari in Scienze politiche. Nella sua biografia personale l’attività nei centri sociali, nelle manifestazioni di piazza per il lavoro e la difesa del sindacato. Lavora nelle cooperative sociali. Ora punta a conquistare lo zoccolo duro della sinistra radicale.

Teodori – Queste elezioni regionali in Emilia Romagna hanno anche un candidato No vax, No 5G e No Euro. L’alfiere di queste istanze è Luca Teodori, cofondatore del movimento 3V – Vaccini Vogliamo Verità. Nel suo disegno c’è lo smantellamento dell’obbligo vaccinale in età pediatrica. La sua vicenda politica è cominciata da militante della Lega negli anni Novanta. Si è candidato, con risultati scarsi, a sindaco di Roma.