Enrico Letta

Il premier Letta, ospite all'Assemblea di Confindustria (Ansa)

Il ricordo della strage di Capaci di 21 anni fa, a cui segue un lungo applauso. Poi l’attenzione del premier Enrico Letta, ospite dell’Assemblea annuale di Confindustria, si concentra tutta sulle imprese e il loro futuro. Dall’obiettivo, da proporre all’Europa, del 20% del Pil dal manifatturiero entro il 2020 alla richiesta di più rispetto per i lavoratori e l’ambiente. Passando per il sostegno all’internazionalizzazione dell’industria. Perché “siamo dalla stessa parte”. Sullo sfondo, una promessa: “Ce la metteremo tutta, anche se sarà difficilissimo”.

“Siamo al vostro fianco”, assicura Letta. Al fianco degli imprenditori presenti in platea all’Auditorium Parco della Musica. E di quelli che, da Bolzano a Ragusa, provano a resistere alla crisi. “Anche grazie a quello che è successo negli Stati Uniti o in Giappone, è finito il girone di andata nel quale si è pensato che l’Italia e l’Europa potessero fare a meno dell’industria. E il risultato non è stato positivo”, è il giudizio del presidente del Consiglio.

Come prossimo traguardo comunitario Letta – appena tornato da Bruxelles, dove ha fatto pressing sul tema del lavoro giovanile – ha indicato il 20% di Pil dal manifatturiero entro sette anni. Dal governo arriva l’impegno a “ridare slancio e sforzo all’industria”, soprattutto nell’obiettivo di rafforzare la sua presenza sul mercato estero. In cambio, però, le aziende devono riprendere il legame con il territorio in cui producono, con le persone e l’ambiente.

L’industria, insomma, è una dei primi punti nell’agenda dell’esecutivo. L’altra, ripetuta nei giorni scorsi, è l’occupazione degli under 30. “Obiettivo principale sempre” è la lotta alla mafia, di cui Letta ha riconosciuto a Confindustria l’impegno. “Domani sarò a Palermo per onorare la memoria di Falcone e di tutte le vittime della mafia”, è l’annuncio che il premier ha inviato dal suo account Twitter il 22 maggio.

Giuliana Gambuzza