Avete presente i video virali su YouTube che ipotizzano scontri surreali, per esempio 100 Dinosauri vs 1000 Jedi? Ecco, Esorcisti vs Giunta Comunale di Benevento sembra uno di quelli, eppure sta succedendo davvero. Il festival dedicato alle streghe, simbolo della città di Benevento, ha scandalizzato la comunità cristiana che ora accusa il sindaco, Clemente Mastella, di promuovere pratiche «nemiche della libertà e della dignità dell’essere umano».

L’evento – Organizzato in concomitanza con l’equinozio del 20 marzo, l’evento “Janara-Le Streghe di Benevento” ha riunito nella città campana i sindaci di Rifreddo, Triora, Castel del Monte, Uggiano e addirittura Salem, la località americana famosa per la caccia alle streghe del 1962. Il festival, della durata di tre giorni, è stato voluto da Mastella per «mantenere vive le tradizioni della terra campana, oltre a fornire una spinta economica ai territori interessati e che rischiano di scomparire a causa del deficit demografico». Le motivazioni non sono bastate al primo cittadino per evitare le critiche e i dissensi della comunità cristiana, guidata dall’Associazione Internazionale esorcisti, che ha scomunicato Mastella oltre ad accusarlo di voler deviare le nuove generazioni «somministrando del veleno dal sapore di miele senza farsi carico delle responsabilità», prendendo in prestito, anche se in modo parziale, il De Rerum Natura di Lucrezio. A oggi le streghe rimangono il simbolo chiave della città di Benevento, sono presenti nella sua quotidianità, dal Liquore Strega all’omonimo premio letterario, fino al simbolo della squadra di calcio della città campana.

Le dichiarazioni – L’iniziativa dedicata alle streghe non è passata inosservata e il dibattito si è accesso. La comunità internazionale degli esorcisti ha denunciato l’evento dichiarando: «Far divertire la popolazione e i bambini con iniziative che appartengono al mondo del male e dell’occulto denota un gravissimo malessere interiore, oltre all’assenza di coscienza civica per persone che ricoprono incarichi pubblici di una certa importanza». Mastella, colpito nell’orgoglio, considerando anche il suo passato politico, non ha tardato di un secondo: «Da una vita sono cristiano e democristiano. Ratzinger stesso mi ha ringraziato per le mie prese di posizione contro i Dico (così anni fa venivano definite le coppie di fatto, qui il Corriere raccontava l’evento che aveva coinvolto Mastella ndr.). Con me gli esorcisti hanno sbagliato proprio destinatario, le vere diavolerie sono altre». Il sindaco ha inoltre minacciato, in tono scherzoso, gli esorcisti indignati di voler intitolare un parco alle streghe: «I fondi ci sono, vorrei affidare il progetto allo scenografo e costumista Dante Ferretti, tre volte premio Oscar. È un modo per lasciare un segno indelebile nella città, un po’ come ho già fatto con il Museo Egizio di Benevento».

La Noce di Benevento (wikipedia)

La storia delle Streghe – Unguento, unguento. Portami al Noce di Benevento. Supra acqua et supra vento. Et supre ad omne malo tempo. Secondo la leggenda è questa la formula magica pronunciata dalle streghe prima di volare e recarsi al Sabba, un convegno di esseri demoniaci presieduto da Lucifero stesso in forma di caprone danzante e da cui avrebbe preso il nome il fiume Sabato che attraversa e taglia la città di Benevento. Ai piedi del grosso albero di Noce, sulla riva del corso d’acqua, si sarebbero ritrovate le streghe per compiere i loro malefici, le cosiddette Janare, nome che secondo molte fonti deriverebbe da Dianara, seguace della dea greca della caccia Diana. Nella storia della città e del suo folklore furono fondamentali i Romani, che mantennero viva e alimentarono la tradizione delle sacerdotesse che si contorcevano spasmodicamente durante riti danzanti. In epoca imperiale Augusto si fece addirittura difensore di questo culto, facendo costruire un tempio in onore di Iside, la versione romana di Diana. Con l’arrivo dei barbari in Campania (Longobardi, Goti e Ostrogoti) il culto delle sacerdotesse si è fuso e mescolato al rispetto sacrale per la natura. Il passaggio da culto sacerdotale a stregoneria ci fu solo con l’avvento del cristianesimo, più in particolare nel XV secolo. In uno scritto di Bernardino da Siena, del 1427, si trova infatti la descrizione di alcune persone danzanti che spaventarono un suo amico cardinale: «Andando a Benivento di notte, vidde in sur una aia ballare molta gente, donne e fanciulli e giovani; e così mirando, elli ebbe grande paura». In quegli anni, proprio a Roma, stava iniziando il processo alle streghe che avrebbe poi mietuto vittime e diffuso sangue in tutta Europa. È in questa occasione che Bernardino, mescolando esperienza e nuove conoscenze durante la sua permanenza a Roma, definì “streghe” le strane donne di cui aveva sentito parlare a Benevento.