Che il sud fosse la sua roccaforte – a partire dalla Sicilia, il primo banco di prova alle Regionali del 2008 – si sapeva. Ma il Movimento 5 Stelle ha fatto davvero incetta di voti nel Mezzogiorno, conquistando sia alla Camera che al Senato la quasi totalità dei collegi di Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia. Conquistando parecchi di quei collegi uninominali che dovevano essere il loro tallone d’Achille, data la scarsa notorietà dei loro candidati e il poco radicamento sul territorio.

M5s – L’exploit dei pentastellati si registra in Campania, terra del candidato premier Luigi Di Maio, stando ai dati ancora parziali del ministero dell’Interno. Nel collegio Campania 1 il Movimento raggiunge il 54,01% dei voti: oltre un italiano su due ha votato la creatura del comico Beppe Grillo e del defunto Gianroberto Casaleggio. Ma è nel collegio uninominale della Camera di Acerra (Napoli), quello in cui è candidato proprio il vicepresidente della Camera, che si registra il dato più alto in assoluto: oltre il 60 per cento dei voti andrebbero al M5s. Incetta di voti anche in Sicilia, dove la soglia del 50 per cento è molto vicina, e a seguire in Puglia, Sardegna, Basilicata e Calabria. Oltre a queste regioni, stando ai dati parziali, al Senato i grillini prenderebbero anche Marche e Molise.

Centrodestra – Come previsto dai sondaggi, la coalizione formata da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia ha stravinto al centro-nord: a loro vanno Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Abruzzo. Centrodestra in testa ma di poco in Emilia Romagna, dove in entrambe le camere è la formazione è inseguita a pochi punti di distanza dal centrosinistra. Che però riesce a salvare alcuni collegi uninominali, come quello di Bologna per il Senato dove è stato schierato Pierferdinando Casini.

Centrosinistra – La coalizione formata da Partito Democratico e alleati conquista appena due regioni: la Toscana, dove era candidato il leader dem Matteo Renzi e altri fedelissimi del cosiddetto “giglio magico” (Luca Lotti, Roberto Giachetti, Pier Carlo Padoan), e il Trentino Alto Adige, dove correva l’ex ministra dem Maria Elena Boschi, considerato “blindato” grazie al patto con la Svp, il Partito popolare sudtirolese, molto solido nella regione.