«Me ne sono andato». Potrebbe essere descritta così, rovesciando il titolo del film di Luca Miniero sul ritorno del Duce nei giorni nostri, la vicenda che sta animando Certaldo, il comune alle porte di Firenze che ha deciso di ritirare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
Un voto infuocato – Il consiglio comunale ha infatti approvato nelle prime ore del 20 settembre, dopo un’assemblea infuocata che si è dilungata ben oltre la mezzanotte, la mozione che revoca al Duce il riconoscimento cittadino. A votare a favore la maggioranza composta da Pd e Leu, ma anche M5S e una lista civica di opposizione. «Revochiamo con forza questa cittadinanza storica ribadendo il nostro antifascismo», ha commentato in aula il sindaco Giacomo Cucini. «Si tratta di un atto simbolico ma concreto allo stesso tempo». Contrari solo i consiglieri di Forza Italia, Lucia Masini e Giuseppe Romano che al momento del voto hanno abbandonato l’aula: «Avete più paura del cadavere del Duce che del terrorismo», hanno dichiarato prima di uscire.
La cittadinanza dimenticata – La questione era sorta nelle settimane precedenti, quando un gruppo di cittadini, appassionati di storia locale, ha scovato tra i faldoni dell’archivio storico comunale una delibera che il 15 maggio del 1924 conferiva al dittatore, due anni dopo la marcia su Roma, la cittadinanza onoraria. Da allora sono passati 94 anni, senza che nessuno in paese si ricordasse del riconoscimento. Lo stesso sindaco aveva ammesso di non esserne a conoscenza. La scelta di attribuire al Duce la cittadinanza onoraria «fu fatta all’epoca da tanti altri comuni d’Italia», aveva spiegato Cucini, «ma con la battaglia partigiana è formalmente decaduta». E subito Il primo cittadino aveva manifestato l’intenzione di revocarla, scatenando così le proteste delle forze di centrodestra. A tentare di fermarlo era addirittura intervenuta negli scorsi giorni l’eurodeputata Alessandra Mussolini, presentatasi in paese per protestare. La nipote del Duce si era scagliata contro gli antifascisti, apostrofandoli come «illusi» e ribadendo che «la storia non può essere cancellata».
Certaldo paese della Resistenza – «Revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini – ha dichiarato il sindaco durante il suo discorso finale in aula – rappresenterà un bel simbolo in questi mesi dove i rigurgiti fascisti sembrano tornare a sventolare». A maggior ragione in un paese come Certaldo che ha fatto della Resistenza la sua bandiera. Basti pensare che l’ex sindaco Marcello Masini, scomparso nel novembre 2016, fu il fondatore della brigata partigiana Spartaco Lavagnini, che apparteneva alle formazioni Garibaldi (Pci) e che combatté le forze nazifasciste nei boschi intorno a Siena.