Pietro Ichino (foto Ansa)

E’ scontro tra Pietro Ichino e Stefano Fassina. Il giuslavorista recentemente entrato a far parte del gruppo di forze politiche che sostengono il premier uscente Mario Monti, attacca a testa bassa il responsabile economico del Partito Democratico. La sua posizione “sull’insostenibilità della linea dell’Eurozona per uscire dalla crisi” sarebbe “incompatibile con le tesi di Pierluigi Bersani, che ha sempre ripetuto che terrà la barra del suo governo” dritta sulla linea-Monti. Lo ha detto questa mattina Ichino, intervenendo alla trasmissione Radio anch’io, in onda su Radio Uno.

Il vero bersaglio delle parole di Ichino sembra essere però Nichi Vendola, e quindi l’ala sinistra della coalizione guidata dal segretario Bersani. “Quelle di Fassina sono ambiguità confermate da Nichi Vendola, e vorrei che il Pd uscisse da queste ambiguità”, ha aggiunto Ichino.

Fassina ha risposto nel corso della stessa trasmissione, liquidando come una “battuta” le parole di Vendola sulla necessità di mandare i ricchi al diavolo nella prossima legislatura. Nei prossimi cinque anni, ha detto Fassina, “l’Italia rispetterà gli impegni presi”, ma ciò non toglie che l’Europa sia “governata da linee mercantilistiche”.

Traducendo dal linguaggio tipico di ogni campagna elettorale, la possibilità che un’ Italia governata dal centrosinistra chieda all’Europa una rinegoziazione degli accordi del 2010, quelli su cui i tecnici nel corso dell’ultimo anno hanno impostato la propria azione di governo e le politiche di austerity, sembra essere al momento fuori discussione.

Davide Gangale