Oltre 4.800 irregolarità nel reddito di cittadinanza, più di 20 milioni di euro percepiti illegalmente solo nel 2021. È questo il risultato delle indagini condotte dai carabinieri del Comando Interregionale “Ogaden” nell’Italia meridionale tra l’inizio di maggio e metà ottobre. La notizia uscita sui giornali nella mattinata di mercoledì 3 novembre arriva a ridosso dell’esame della legge di Bilancio, attesa in Senato entro la fine di questa settimana e nella quale uno dei nodi chiave sarà proprio quello dell’assegno pubblico in vigore dal 2019.

Le storie dei “furbetti” – Le storie inventate per percepire il sussidio sono molte. Una donna in provincia di Bari ha “dimenticato” di indicare non solo un veicolo di proprietà, ma anche di avere un marito. Nel Casertano otto persone dello stesso nucleo familiare hanno dichiarato di appartenere a tre famiglie diverse, così come di abitare in tre abitazioni distinte. A Collepasso, in provincia di Lecce, c’è chi ha registrato sei minori a carico mai censiti e senza che questi avessero un vincolo di parentela con il richiedente. Ma anche chi, sempre nello stesso comune, ha inserito nel proprio nucleo familiare parenti residenti in Germania. Tra i “furbetti del reddito” troviamo anche persone con disponibilità economiche che superavano decisamente i requisiti per ottenerlo: un 70enne in provincia di Avellino, proprietario di una Ferrari e di numerosi immobili e terreni; ma anche un uomo a Taranto, disoccupato, ma che possiede 17 automobili e una moto. Tra chi percepiva il reddito non manca nemmeno la criminalità organizzata. Nel napoletano sono state denunciate 80 persone, tutte collegate ai clan, che sono riuscite ad ottenere in tutto più di 852.500 euro. A Bari, invece, un noto pluripregiudicato era riuscito a ottenere il reddito nonostante fosse sotto sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

I riflessi sulla manovra – Nota anche come “Legge di Bilancio”, la manovra è uno strumento previsto dalla Costituzione italiana, un documento con il quale il Governo comunica al Parlamento, che deve dare la sua approvazione, le spese e le entrate previste per l’anno successivo. I temi chiave della manovra proposta dal primo ministro Mario Draghi per l’anno 2022 sono relativi al fisco, al superbonus, alle pensioni, al recupero del cashback e, appunto, al reddito di cittadinanza.L’operazione condotta dall’Arma ha ulteriormente acceso il dibattito sul reddito di cittadinanza. Da un lato il Movimento 5 Stelle, principale sostenitore del sussidio, e il centrosinitra che cercheranno di difendere il testo uscito dal consiglio dei ministri. Dall’altro la Lega proverà invece a togliere risorse a questa misura. In seguito alle ultime vicende, il leader del Movimento Giuseppe Conte ha espresso la volontà di un colloquio con Draghi, preoccupato che le irregolarità possano esser un pretesto per affossare la misura: «Gli abusi danno voce a chi sogna di eliminare uno strumento di dignità», ha dichiarato l’ex premier. Dal canto suo Draghi aveva detto chiaramente come il reddito di cittadinanza fosse una misura importante, ma che necessitasse di una revisione. Per questo in manovra sono state introdotte alcune novità. Per esempio, l’Inps dovrà verificare preventivamente i dati anagrafici e di residenza, insieme a quelli del casellario giudiziale, mentre finora il controllo avveniva a posteriori. Viene anche esteso l’elenco dei reati che rendono incompatibile chi fa la richiesta con l’ottenimento del reddito. Inoltre, sempre in modo preliminare, bisogna compilare la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, mentre oggi deve essere consegnata entro trenta giorni dall’accettazione della domanda. C’è anche una revisione delle sanzioni: se non ci si presenta all’appuntamento al centro per l’impiego scatta lo stop al sostegno ed è stato abbassato , da tre a due,il limite di offerte di lavoro che si possono rifiutare senza perdere il reddito.