padoan

Continua il duello a colpi di correttivi finanziari tra Roma e Bruxelles. Mentre in Italia il divorzio interno al Pd rischia di far saltare anche gli equilibri di governo (con possibili ripercussioni in Europa), Pier Carlo Padoan è impegnato in un vertice dell’Eurogruppo per portare a termine la trattativa sulla manovra finanziaria. La linea della Commissione Europea, dettata dal commissario Pierre Moscovici, sembra lasciare spiragli di apertura per l’Italia. Ma la priorità di Bruxelles rimane il rispetto dei parametri fissati dal Patto di Stabilità. Padoan temporeggia e replica: se ci sarà crescita rientreremo dello 0,2% richiesto (l’equivalente di 3,4 miliardi di euro) senza chiedere sconti.

L’Italia il 20 marzo – Mentre nell’incontro di oggi, martedì 21 febbraio, sono state illustrate le previsioni economiche per i paesi membri dell’Eurogruppo, il caso specifico dell’Italia verrà affrontato il 20 marzo. Oggi la situazione più urgente da discutere è quella greca, avrebbe detto Moscovici, a margine dell’incontro dell’Ecofin e dell’Eurogruppo. Sulla trattativa tra il nostro Paese e Commissione ha usato toni distensivi: «L’Italia ha un governo, un premier, un ministro delle finanze e lavoriamo con loro per cercare di trovare una soluzione». Duranti gli ultimi giorni del governo Renzi un possibile sforamento del tetto di spesa imposto dalla Commissione era stato giustificato con le spese straordinarie dovute al terremoto: il clima tra Bruxelles e Roma si era acceso ed era quasi al limite dello strappo.

padona moscovici

La procedura d’infrazione – Oggi, nonostante la ritrovata intesa, Padoan e Moscovici continuano a tirare la coperta dalla loro parte. L’Italia è ancora molto lontana dal rispettare il parametro di Maastricht di contenimento del debito al 60% del Pil. Con spread in rialzo e debito pubblico che continua ad assestarsi oltre il 130%, la Commissione Europea ha, almeno in teoria, il diritto di fare la voce grossa con Roma e di imporre una linea di drastica riduzione del deficit spending. Il rischio dell’avvio di una procedura d’infrazione contro il governo italiano non è un’ipotesi di fantapolitica. Ed è forse il motivo per cui Padoan si è mostrato più conciliante con la Commissione che, se riuscirà ad imporsi, trasferirà la patata bollente alla politica interna italiana. Perché a quel punto la discussione ruoterà intorno a una unica questione: come e dove tagliare la spesa pubblica?