Il senatore Pdl Maurizio Gasparri

Il senatore Pdl Maurizio Gasparri

Seicento mila euro prelevati dalle casse dell’allora Pdl e utilizzati per intestarsi un’assicurazione sulla vita. È con l’accusa di peculato che la Procura di Roma ha notificato l’avviso di chiusura indagini al senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

Secondo i magistrati della Capitale, il parlamentare si sarebbe appropriato di 600mila euro attinti dai fondi del Pdl, di cui è capogruppo a Palazzo Madama. I soldi sarebbero serviti per l’acquisto di una polizza a lui intestata e i cui beneficiari, in caso di morte dell’assicurato, erano i suoi eredi legittimi. Circa un anno dopo il prelievo, nel febbraio 2013, Gasparri ha riscattato in anticipo la polizza e restituito la somma con due bonifici di 300mila euro ciascuno. La decisione sarebbe stata presa a seguito di specifiche richieste della Direzione Amministrativa del Gruppo. Per la procura di Roma, il reato di peculato «è un reato istantaneo» e poco importa che la somma, oggetto di contestazione, sia stata poi restituita.

Devono passare almeno venti giorni prima che la Procura chieda al Gup la richiesta di rinvio a giudizio. Nel frattempo il senatore si difende: nel giro di mezz’ora ha pubblicato tre tweet in cui ha difeso la trasparenza del proprio operato.

E alla stampa spiega: «L’operazione in questione mi era stata proposta dalla banca che da sempre ha i suoi uffici in Senato e tutto è stato fatto con grande trasparenza e nell’interesse del gruppo stesso. Apprendere che nonostante gli elementi forniti questi fatti non siano stati archiviati e anzi siano state avviate ulteriori procedure – aggiunge – mi provoca grande turbamento e disagio, ma ho la coscienza tranquilla perché, come sempre, ho operato con correttezza e linearità».

Giorgia Wizemann