Tensione alle stelle tra il Garante della privacy e Report. Il programma di Rai3 condotto da Sigfrido Ranucci ha mandato in onda domenica 2 ottobre un’inchiesta che coinvolge uno dei quattro consiglieri dell’autorità indipendente, Agostino Ghiglia nonostante la richiesta di quest’ultimo di bloccarne la diffusione. Nella puntata Report ha documentato la visita di Ghiglia nella sede di Fratelli d’Italia poco prima della decisione dell’autorità di infliggere una maxi multa allo stesso Report per la diffusione di altre conversazioni telefoniche. In quel caso, al centro dell’inchiesta era finito l’allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
L’origine della diatriba – Il Garante della privacy aveva multato per 150mila euro Report per aver pubblicato a fine 2024 l’audio di un dialogo privato tra Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. Nella conversazione pubblicata, l’ex ministro confessava di averla tradita con l’imprenditrice campana Maria Rosaria Boccia. Dopo la presentazione di un reclamo da parte di Sangiuliano e Corsini, era arrivata la sanzione. Report, a quel punto, ha accusato Ghiglia di essersi fatto condizionare da Fratelli d’Italia nella decisione, ricostruendo i fatti accaduti nei giorni precedenti alla delibera della multa.
La ricostruzione di Report – Ghiglia avrebbe incontrato Arianna Meloni, sorella della premier, nella sede del partito di maggioranza in via della Scrofa. E nella puntata del 2 ottobre la trasmissione di Ranucci ha reso pubblico un messaggio di Ghiglia stesso a sostegno della propria ricostruzione. Il 21 ottobre il consigliere scrisse «domani vado da Arianna» ai suoi uffici per avvisarli dell’imminente visita. Ghiglia ha confermato solo parzialmente, raccontando di essere andato nella sede di Fdi per incontrare il direttore editoriale de Il Secolo d’Italia Italo Bocchino e di avere visto Arianna Meloni per un rapido saluto, senza affrontare questioni specifiche.
L’accusa di Ghiglia – «È molto grave non solo l’intrusione nella mia vita privata, perché sono stato pedinato, ma la violazione della mia corrispondenza e delle mie chat che sembra siano nella disponibilità di Report da non so quanto tempo. Stiamo parlando di mail del Garante, di un’Autorità pubblica e non privata e su questo Ranucci dovrà dare risposte non a me, ma a chi di dovere». Questo l’attacco di Ghiglia, sentito dall’Ansa, alla trasmissione di Rai3. Prima della messa in onda della puntata, il membro del Garante aveva inviato alla Rai una pec, in cui sosteneva ci fosse stata acquisizione illecita dei suoi dati personali tramite la violazione della corrispondenza privata. Ghiglia aveva dunque chiesto la non diffusione dell’inchiesta. Richiesta vana: la tv pubblica non ha infatti ravvisato elementi per bloccare la trasmissione, in assenza di interventi dell’Autorità giudiziaria.
Le repliche – «Non c’è stato nessun materiale trafugato o intrusioni informatiche – ha commentato Ranucci – Quello che tenta di fare Ghiglia è mettere un bavaglio. È gravissimo, si tratta di interruzione di servizio pubblico». Anche i gruppi politici d’opposizione sono intervenuti sul caso, chiedendo le dimissioni di Ghiglia. «La sua diffida è gravissima, si tratta di interruzione di servizio pubblico – ha detto il responsabile Informazione del Partito Democratico Sandro Ruotolo – Un’Autorità di garanzia deve essere terza, indipendente, credibile. Qui non c’è più nulla di tutto questo. Chi è coinvolto deve trarre le conseguenze: le dimissioni sono l’unica via per restituire un minimo di fiducia nelle istituzioni e nella democrazia». Aggiungono i parlamentari del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Cultura di Camera e Senato: «Ci aspettiamo che Agostino Ghiglia si dimetta immediatamente da un ruolo che evidentemente non ricopre con disciplina e onore ma come mero esecutore degli ordini di un partito, Fratelli d’Italia, andando così contro l’interesse pubblico».




