«Abbiamo bisogno di una politica che non abbia più l’ossessione della prossima scadenza elettorale, ma il coraggio di guardare ai prossimi dieci, venti e trenta anni»: così si presenta tra gli applausi della folla Elly Schlein, candidata alla Segreteria nazionale del Partito Democratico, allo Scalo Farini di Milano domenica 15 gennaio.
Il comizio – La candidata 37enne, ospite di un evento organizzato dal Pd in vista del prossimo Congresso, non si aspettava le 700 persone che l’hanno accolta nel capoluogo lombardo. Jeans, dolcevita e giacca colorata a fantasia: Elly Schlein si mostra ai presenti con un look semplice e sicura di sé. «Abbiamo bisogno di una visione che parta da qui, cioè dall’idea che la giustizia climatica e la giustizia sociale siano inscindibili» sottolinea con forza nella voce all’inizio dell’intervento. Il tema della questione ambientale è uno dei punti chiave nella sua campagna su cui – come osserva la candidata di origine svizzera – i suoi detrattori insistono di più. «In questo Paese ci sono già 4milioni di poveri energetici», ricorda la parlamentare alla Camera, che poi tuona: «Certo, è facile, seduti al caldo dei propri privilegi, non capire perché insistiamo». Non solo. Da coniugare, secondo la Schlein, sono anche le «politiche sanitarie con quelle sociali. C’è un grande sogno, che è quello delle case della Comunità» – dice – «una grande idea di diffondere capillarmente nei quartieri dei territori una risposta che sia sociale e sanitaria insieme».
L’appoggio per le regionali – Schlein non perde l’occasione per ribadire il suo sostegno a Pierfrancesco Majorino, candidato per il Pd come presidente della Lombardia: «Io sono emozionata e commossa di venire qui a sostenere il più straordinario candidato alla presidenza della Regione Lombardia che abbiamo mai avuto la fortuna di avere. Pierfrancesco Majorino, una persona di rara umanità». Il candidato, che è appoggiato da centrosinistra e M5S è un politico di «straordinaria competenza» e un uomo come lui «ci serve», dice, perché «ci serve una politica che torni a essere empatica, che sia prossima ai bisogni delle persone». Non è mancato l’elogio al lavoro di Majorino come assessore della città di Milano, che si è occupato delle fasce più fragili e del tema della casa. Schlein ha inoltre ribadito che proprio questo tema, «il diritto alla casa, il diritto all’abitare» è una delle grandi questioni che vorrebbe «rimettere al centro».
L’appello al governo – «Penso che vada cambiato il modello di leadership, non abbiamo bisogno di un uomo o una donna sola al comando, come quella che in questo momento è a palazzo Chigi. Abbiamo bisogno di una leadership più plurale e condivisa che non abbia paura di circondarsi di chi è più competente e non di chi è più fedele», dichiara la candidata. Alla Presidente Giorgia Meloni, poi, rivolge un appello: «Lo dico alla prima Presidente del Consiglio donna, che non ce ne facciamo niente di una premier donna se non aiuta tutte le altre donne», mettendo l’accento sulla scelta discriminante di agevolare quelle con figli più delle altre.
No alle correnti – Nello stesso giorno si è tenuto anche il comizio di Stefano Bonaccini, avversario della Schlein per la Segreteria nazionale del Pd, che a Caserta ha dovuto improvvisare un intervento in piazza salendo su una sedia per farsi sentire da tutti. «Come nei comizi degli anni ’70», ha dichiarato il candidato. Le persone accorse, più di 500, erano troppe per rientrare nella sala dell’ex setificio storico della città che era stata scelta. A chi insinua che i due avversari, dopo l’elezione del nuovo presidente, creeranno una spaccatura nel Pd, Schlein replica: «Io non vedo nessun rischio di scissione. Siamo qui per mettere al centro le idee». L’intenzione è quella di un Partito Democratico che resti unito, a prescindere da chi vincerà: «Tutte e tutti i candidati hanno già espresso la volontà di lavorare insieme il giorno dopo e quindi io credo che faremo esattamente questo», aggiunge la candidata.