Saranno due giorni tesi per Giuseppe Conte. Forse i più difficili dal 1 giugno 2018, quando mise piede per la prima volta a Palazzo Chigi. La scelta di Matteo Renzi di ritirare le ministre Bellanova e Bonetti ha aperto la crisi politica. Perso il supporto di Italia Viva, ora il presidente del Consiglio dovrà ottenere la fiducia dal Parlamento. La discussa tabella di marcia, definita dalla vicepresidente del Senato, Paola Taverna, prevede due sedute. La prima che si svolgerà oggi, alle 12, vedrà Conte parlare alla Camera. Domani, verso le 9.30, il capo del governo affronterà il Senato.
La Camera – Giovedì scorso Conte aveva espresso al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la volontà di parlamentarizzare la crisi per fornire «l’indispensabile chiarimento politico». Forte del sostegno di Pd e M5S, l’obiettivo sarebbe quello di mettere in piedi una nuova maggioranza, all’interno della quale giocherebbero un ruolo importante i cosiddetti responsabili. Va da sé che Italia Viva non farà parte di questa coalizione. Convocata lo stesso giorno, la conferenza dei capigruppo ha dunque deciso che il primo ministro avrebbe riferito oggi, a distanza di quattro giorni, il quadro della situazione politica alla Camera.
Programma – Oltre all’intervento di Conte, che durerà almeno 30 minuti, il programma prevede il dibattito parlamentare, pronto a partire non appena il premier avrà pronunciato le ultime parole di un ipotetico J’accuse. Di tempo ce n’è: la pausa per la sanificazione dell’Aula occuperà la fascia oraria 15.30-17. All’energica presa di posizione del Presidente del Consiglio e alla discussione che seguirà sono concesse dunque tre ore e mezza (minuto più, minuto meno). La replica del presidente e la dichiarazione di voto dei vari gruppi parlamentari sono programmate per le 17. A seguire la Camera voterà la fiducia al Governo e in questo caso la votazione si svolgerà con chiamata per appello nominale. In teoria, il governo dovrebbe uscire indenne da questa prima prova, in quanto la maggioranza è rimasta tale anche dopo l’uscita dei 30 deputati di Italia Viva. Il governo Conte II si affida ai 191 voti del M5s. Il Pd e Leu ne forniscono rispettivamente 92 e 12. Ce ne sarebbero altri due: quelli di Michela Rostan, che nonostante la fede renziana ha dichiarato il suo appoggio, e di Vito De Filippo, tornato tra le braccia del Pd. Per quanto riguarda il Gruppo Misto, le stime vedono tra i favorevoli a un Conte-Ter un numero che si aggira tra i 18 e 21. Si arriverebbe così a 315-318, a fronte di una maggioranza assoluta di 316. l risultati del voto sono attesi in serata, non prima delle 20.
Il Senato – Ben altri problemi attendono Conte domani mattina nell’aula di Palazzo Madama. Lo scopo è convincere almeno una decina di senatori dell’opposizione a sostenere la maggioranza, così da sostituire quelli renziani, fatti oggetto di una defezione annunciata dal leader di Italia Viva il 13 gennaio. Ma al Senato la solidità politica di Conte scricchiola. Non vi è certezza. D’altro canto è in queste circostanze che fanno la loro comparsa i parlamentari che non hanno problemi a votare in contrasto con le indicazioni del loro partito pur di correre in soccorso del govno. Sono i cosidetti responsabili, detti anche, con un neologismo coniato proprio in questa crisi, costruttori. Secondo alcune stime, la maggioranza oscillerebbe tra i 151 e i 157. Ne servirebbero altri, almeno per un risultato risicato: il numero per uscire dal guado è 161. I fedeli tra i senatori del M5S ammontano a 92. Nel Pd sono 35. Gli esigui rinforzi del Maie-Italia 23 si attestano a 4. Nel loro piccolo contribuiscono anche Leu e Autonomie : 6 e 8. Non mancano all’appello il senatore a vita Mario Monti e i costruttori Sandra Lonardo (ex FI, moglie di Mastella), Maurizio Buccarella e Gregorio de Falco, entrambi ex M5S. C’è anche Sandro Ruotolo, dal Gruppo Misto. Infine, a infoltire una debole maggioranza arrivano Riccardo Nencini e la senatrice a vita Liliana Segre, per la quale votare la fiducia a Conte è una scelta motivata dal «senso di dovere e indignazione civile».