Mario Monti

Mario Monti continua la sua campagna elettorale aggressiva Ph. Ansa

Finora si era concentrato esclusivamente contro Pdl e Pd con l’obiettivo di distruggere il bipolarismo. Quando mancano meno di due settimane alla fine della campagna elettorale Mario Monti, dagli studi di Uno Mattina, cambia obiettivo.
«Caro Grillo, non so se bisogna darti del tu o del voi, non diciamo sciocchezze che portano le persone ad avere ancora più confusione nella testa. Non ho eseguito gli ordini dell’Europa. Grillo vada a fare i suoi comizi nelle piazze greche, le troverà piene di neofascisti. Grillo è un simpatico comico, ma è devastante per la politica italiana». Un attacco frontale contro il leader del Movimento Cinque stelle fino a venerdì scorso, data dello stop alla pubblicazione dei sondaggi, dato in forte recupero. Il Presidente del Consiglio uscente ha poi aggiunto: «Io sto proponendo l’uscita dalla politica tradizionale non per seguire la strada di quel simpatico comico e se avessimo avuto più tempo credo che oltre il 50 per cento degli italiani avrebbero aderito alla nostra proposta».

Non è mancato poi il quotidiano affondo contro il centrodestra: «Noi proponiamo di ridurre l’Imu, altri, come Berlusconi, parlano di restituzione e abolizione sulla prima casa: sono proposte che appartengono al regno dell’impossibile» e contro l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti: «Sono sorpreso che gli attribuiate credibilità. Avete seguito quel che ha fatto da ministro, e le rumbe e i valzer delle dichiarazioni rilasciate in questi giorni».

Il sempre più probabile “pareggio” alle elezioni politiche del prossimo 24 e 25 febbraio, inoltre, lascia aperto un interrogativo sulle alleanze post elettorali. Monti apre ad una nuova possibile grande coalizione. «E’ il modo migliore per gestire temi come le riforme istituzionali, su altri più fondamentali come le riforme economiche e sociali bisogna vedere chi c’è nella coalizione. Sia da parte del Pdl sulla giustizia sia da parte del Pd sul mercato del lavoro venivano freni alle riforme», ha detto il premier uscente.

Luigi Brindisi