La foto di copertina dell'Espresso

È dovuto intervenire l’ambasciatore del Costa Rica per mettere fine allo “scandalo” sollevato dall’Espresso sulle presunte società off-shore legate a Beppe Grillo. L’inchiesta pubblicata l’8 marzo ricostruiva le attività parallele di Walter Vezzoli, autista di Beppe Grillo indicato come amministratore (assieme alla cognata di Grillo) di una serie di società immatricolate in Costa Rica con la formula “sociedad anonima”: una formula che, secondo L’Espresso, sarebbe poco trasparente e sospetta, perché garantirebbe l’anonimato degli azionisti. Il sistema avrebbe permesso a Vezzoli di dar vita a “Ecofeudo”, un resort extra lusso da 30 ettari da costruire sulle colline della baia Papagayo.

La risposta di Grillo era già arrivata sul suo blog il giorno stesso della pubblicazione: Tip per i giornalisti de L’Espresso: consultare Wikipedia e scoprire che per società anonima (Sociedad Anónima, abbreviazione: S.A.), in Costa Rica e in quasi tutti i Paesi del mondo in cui si parla spagnolo, si intende quella che in italiano viene comunemente denominata Società per Azioni”.

E Walter Vezzoli stesso, in un intervista al Fatto Quotidiano, si era difeso sottolineando come lui in Costa Rica, al’epoca della presunta registrazione delle società, ci viveva: “In Costa Rica è cresciuto mio figlio, io ero il proprietario di una discoteca: dove avrei dovuto registrare le società?”. Aggiungeva poi la totale estraneità di Beppe Grilllo: “Investimenti di Grillo? Ma di cosa stiamo parlando? Vedrò cosa fare, se ci sono gli estremi di una querela.

E martedì mattina si legge una nota sul blog di Grillo: “mi permetto di sottolineare che il mio Paese è stato escluso dalla lista dei paradisi fiscali dalla Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) a seguito della promulgazione di leggi e trattati internazionali di scambio di informazioni tributarie ragion per la quale il Costa Rica non fa più parte della lista nera come indicato”. Firmato: Jaime Feinzaig Rosenstein, Ambasciatore Costa Rica.

Maria Elena Zanini