Si indebolisce in Senato la maggioranza di governo, con l’uscita di Mario Mauro, Tito Di Maggio e Angela D’Onghia dei Popolari per l’italia. E adesso Matteo Renzi può contare solo su nove voti in più in provvedimenti essenziali per il governo come “La Buona Scuola” – in discussione a Palazzo Madama proprio in queste ore – e la riforma costituzionale, che tornerà in Senato prima della pausa estiva e che ha bisogno di 161 sì per essere approvata in via definitiva.
Dal Partito Democratico, il capogruppo al Senato Luigi Zanda parla di semplice formalizzazione dell’uscita dei tre senatori dalla maggioranza, poiché “pur non essendo ufficialmente all’opposizione, finora hanno sempre votato contro l’esecutivo in tutti i provvedimenti più importanti”. Quindi per Zanda al “Senato i numeri non cambiano. Shakespeare avrebbe detto molto rumore per nulla”.
Mauro ha spiegato che all’origine della scelta di uscire dalla maggioranza ci sono “riforme non condivise, condotte in modo improvvisato e approssimativo, con un’improvvida esaltazione del carattere monocolore dell’esecutivo. C’è una gestione politica che sta tenendo in stallo l’Italia, la sua economia e il suo bisogno di crescita”. “Le nostre idee – ha aggiunto il senatore – contribuiranno ora alla costruzione e all’organizzazione di una maggioranza politica nel Paese centrata sui valori popolari e liberali”. Mauro stesso, nel corso dell’ultimo voto di fiducia su ddl antiterrorismo, votò no, mentre D’Onghia e Di Maggio votarono sì.
A differenza di Di Maggio e Mauro, D’Onghia è sottosegretario all’Istruzione ma non sembra intenzionata a lasciare l’incarico. Intanto è uscita dal suo partito: “Mi sono dimessa dai Popolari per l’Italia, c’è pure stata una comunicazione scritta. Ora non faccio parte di alcuna formazione”, ha spiegato. Nelle dimissioni è stata seguita da Domenico Rossi, che ha però mantenuto il ruolo di sottosegretario alla Difesa. Di Maggio invece sembrerebbe intenzionato ad entrare nel gruppo dei fittiani, nuova formazione che sta nascendo a Palazzo Madama.
Chiara Baldi