
Il tragitto della protesta milanese
Dalla Romagna alla Lombardia – A Cesena siamo al terzo giorno di presidio. Si prosegue fino a domenica, quando i mezzi agricoli saranno in corteo lungo il porto insieme ai pescherecci. A Milano gli agricoltori hanno sfilato per più di 20 chilometri da Binasco fino alla sede del consiglio regionale lombardo. Mentre a Roma una decina di trattori hanno presidiato la via Aurelia, creando disagio al traffico nello stesso punto dove l’anno scorso era iniziata la prima protesta. A Viareggio sfilano 70 mezzi con striscioni «Stato di crisi, ora!». Questo presidio non si è voluto associare a nessuna sigla di categoria già esistente, e una volta arrivati al porto non hanno avuto l’appoggio dei pescatori a differenza delle proteste in Romagna.
Cosa chiedono – Il Coordinamento agricoltori e pescatori italiani (Coapi) dice che ai produttori «rimane il 7% del valore pagato dal consumatore». I contadini chiedono l’intervento del Governo per salvaguardare le piccole e medie imprese e per tutelare i prodotti made in Italy. Per riuscirci gli agricoltori vogliono battersi contro il Green Deal europeo, chiedono di continuare a usare pesticidi e utilizzare tutto il terreno possibile per le coltivazioni senza le restrizioni della deforestazione. Per loro «l’agricoltura sta morendo», come si legge su un altro cartello sfilato in questi giorni.
«Il settore agroalimentare italiano cresce ma gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori si impoveriscono e chiudono le aziende. Dobbiamo sciogliere questo nodo». È uno dei primi commenti del Consiglio unitario della mobilitazione dei trattori, fondato il 29 gennaio. Il suo scopo è far riconoscere lo stato di crisi del settore, coordinando i presidi spari in tutta Italia. L’appuntamento per il primo presidio nazionale è il 5 marzo a Roma.

Un momento del presidio di protesta degli agricoltori davanti a Palazzo Lombardia, Milano, 29 Gennaio 2025. (foto Ansa)
Cortocircuito ddl sicurezza – Il Governo non si è ancora espresso, ma l’anno scorso il ministro dei Trasporti Matteo Salvini si era schierato a favore degli agricoltori e delle piccole e medie imprese contro il Green Deal. Ora però c’è anche il decreto Sicurezza che la Lega vuole approvare il prima possibile. Proprio quel disegno di legge trasformerebbe l’occupazione del suolo pubblico da illecito amministrativo (che prevede una multa) a penale. E introdurrebbe anche l’aggravante di blocco stradale.