Josefa-Idem

Josefa Idem

Il profilo di Josefa Idem su Twitter la definisce ancora Ministro delle Pari Opportunità, Sport e Politiche giovanili del governo Letta. Ma ci sarà bisogno di una modifica. Le dimissioni della ex campionessa olimpica di canoa arrivano sei giorni dopo l’inizio della polemica sulla casa-palestra, presunto escamotage per pagare al fisco meno del dovuto. «Ovviamente sono pronta ad assumermi ogni responsabilità, versando le eventuali sanzioni amministrative», aveva commentanto la ministra, ammettendo che dagli accertamenti dei suoi legali erano emersi «profili di irregolarità».

E il momento della «responsabilità» è arrivato. “Sefi”, come la chiamano a Ravenna, è arrivata a Palazzo Chigi per discutere con il premier Enrico Letta. Ha usato l’ingresso posteriore per evitare curiosi e giornalisti. Un’ora di colloquio, altri sessanta minuti di riflessione nel suo studio. In serata la lettera di dimissioni: «Quando sono salita dal presidente Letta avevo già maturato la decisione di dimettermi – rivela – Ho voluto condividere con lui l’attenta valutazione del quadro venutosi a creare ed esporgli la scarsa rilevanza di quanto imputatomi».

Dalla Rete arrivano le prime reazioni. Una delle più articolate è quella di Beppe Grillo, che in un post intitolato “Chi è senza peccato scagli la prima Idem” scrive «Chi nei partiti può giudicare?». L’accusa del leader Cinque Stelle è che per uno che «paga» molti altri nei partiti restano al loro posto.

Restando sul web, al profilo Twitter non aggiornato dal 21 giugno della ex titolare dello Sport corrisponde il sito del Dipartimento per le Pari Opportunità, che invece si sta lentamente adeguando. Alla voce “Ministro” c’è scritto “Pagina in corso di aggiornamento”.

Lucia Maffei