Dopo 18 mesi di dibattito, una continua e vivace polemica politica basata sul legittimo ostruzionismo e una rissa sfiorata in Senato, il decreto legge sulla sicurezza voluto dal governo di Giorgia Meloni, è passato. L’approvazione, avvenuta il 4 giugno, ha visto l’uso da parte dell’esecutivo della questione di fiducia, un evento non nuovo: a luglio 2024, dopo circa due anni di governo, la fidiucia è stata chiesta 58 volte. Un’abitudine, peraltro, già molto diffusa pèrima dell’avvento del governo guidato da Fratelli d’Italia
L’approvazione – Ieri – 4 giugno – il Senato, con 109 sì e 69 no, ha dato il via libera a quello che viene definito dall’opposizione “decreto paura” e ora il testo è pronto per essere portato al Colle. Un decreto che è stato sotto i riflettori e che ha diviso il mondo politico La presidente del Consiglio parla di un «passo decisivo» con l’approvazione definitiva chiarendo che «legalità e sicurezza sono i pilastri della libertà». Il numero due dell’esecutivo e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha commentato che «da papà, da ministro e da leader della Lega, è bello sapere che ci sono più tutele per le forze dell’ordine e che ci sono gli sgomberi immediati». Antonio Tajani, leader di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Esteri ha ribadito che «non si tratta di essere garantisti o no, noi garantiamo la sicurezza dei cittadini».
Il fronte del no – Dall’altro lato si parla di “repressione” e di “regime” da parte di quasi tutte le forze di opposizione, per l’occasione ricompattate nel proverbiale “campo largo”. Pd, 5 stelle e Avs hanno mostrato il loro dissenso con una vera e propria protesta nel pieno centro dell’aula di Palazzo Madama, costringendo il presidente Ignazio La Russa a sospendere i lavori. Al grido di «vergogna» e «denunciateci tutti» le opposizioni, sedute per terra di fronte ai banchi del governo, hanno impedito momentaneamente l’intervento di Carlo Calenda. Il senatore di Azione ha scherzato con La Russa («Presidente non voglio interrompere una protesta pacifica») ma ha bacchettatoi gruppi del centrosinistra dicendo: «Questo è quello che vuole la destra e così continuerà a governare». Francesco Boccia, capogruppo dem al Senato, rivendica il sit-in: «Il governo vuole mandare in carcere i bambini delle madri detenute, gli studenti che manifestano e i lavoratori che scioperano. Per loro la sicurezza si garantisce con la repressione». Dal Movimento 5 Stelle arriva il commento di Alessandra Maiorino durante un punto stampa congiunto con Pd e Avs: «Nauseabondo clima repressivo che vuole demonizzare i più deboli»
Le novità – Con 39 articoli si inseriscono nel Codice penale 14 nuovi reati e nove aggravanti. Stretta sulle occupazioni abusive delle case, ma anche reato di blocco stradale, norme sui servizi segreti e un giro di vite sulle rivolte in carcere e la stretta sulla cannabis light. Sono alcuni dei punti cardine del decreto sicurezza approvato ieri.
Uno dei provvedimenti contenuti che ha fatto più discutere è quello ribattezzato “norma anti-Salis” in riferimento dell’eurodeputata di Avs. In poche parole, chi occupa abusivamente una casa potrà essere punito con un massimo di sette anni, ma la novità sta nella possibilità degli sgomberi rapidi. Le forze dell’ordine, infatti, potranno intervenire entro 48 ore per restituire l’abitazione al legittimo inquilino. Tutto senza un mandato di un magistrato.

Attivisti di Ultima generazione bloccano il traffico in entrata a Milano in piazza Bologna, Milano (fonte: Ansa/Matteo Corner)
Rischia un mese di carcere chi blocca la circolazione anche con mezzi non vilenti su strada o ferrovia, che diventano due anni se a manifestare è un gruppo. Di medesima concezione è anche la stretta sui manifestati per il clima che gettano la vernice su monumenti e palazzi, che ora rischiano fino a cinque anni per danneggiamento di beni immobili. Prevista l’aggravante se gli edifici danneggiati sono adibiti alla funzione pubblica, con un palese riferimento agli eco-vandali che imbrattarono la facciata del Senato nel maggio 2023. Il tutto condito dal daspo urbano, che si estende a chi è stato denunciato o condannato, anche con sentenza non definitiva, nei cinque anni precedenti, per delitti contro la persona o contro il patrimonio commessi nei dintorni di infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano. Da 3 a 5 sono gli anni di carcere per chi impiega minori fino a 16 anni – prima era fino a 14 – nell’accattonaggio. Pene più severe per chi truffa gli anziani.
Arriva l’aggravante per chi commette reati in prossimità delle stazioni di bus e metro e per chi, per impedire la realizzazione di un’opera strategica (Misura No Tav e No Ponte), minaccia o usa la violenza contro un pubblico ufficiale
Inserita anche la questione carceri. Diventa reato la rivolta – anche passiva – dei detenuti, punibile con la reclusione da uno a cinque anni. Diventa invece facoltativo l’obbligo di rinvio della pena per le donne incinta, mentre le madri con figli sotto i tre anni andranno comunque negli Icam, gli istituti a custodia attenuata.

Polizia (fonte: ANSA/TINO ROMANO)
Forze dell’ordine – Sono raddoppiate le coperture delle spese legati – con un tetto fino a 10mila euro – per agenti e militari indagati per fatti inerenti al servizio. Oltre a questo, gli agenti di pubblica sicurezza potranno portare armi fuori ordinanza anche quando non sono in servizio. Avranno poi la possibilità di utilizzare le bodycam quando impegnati in operazioni di ordine pubblico, anche se non come dotazione obbligatoria.
Novità anche per i servizi di sicurezza. Per gli 007 da oggi ci sono norme di garanzia, tra cui la non punibilità di condotte come la partecipazione e “direzione o organizzazione di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico”. Proprio su questo punto le opposizioni, specialmente Matteo Renzi, non hanno lasciato nulla al caso, accusando il governo di dire che «se i servizi segreti vogliono compiere un un colpo di stato, stanno rispettando la legge»