“Quel maiale è femmina, e si chiama Claretta Petacci”. Il suino che rovista tra i rifiuti della Capitale, la cui fotografia è stata postata su Facebook da Giorgia Meloni lo scorso 11 gennaio per denunciare il degrado di Roma in funzione anti M5S, è arrivato in televisione. Ma lo ha fatto con una battuta di Gene Gnocchi che ha scatenato nuove e più violente polemiche. L’idea del comico di paragonare l’animale, reso famoso dalla leader di Fratelli d’Italia, all’amante di Benito Mussolini uccisa dai partigiani insieme al dittatore il 28 aprile 1945, è stata attaccata con violenza dal popolo di destra. Ma non solo.

Le polemiche – In molti si sono espressi contro quella battuta e sull’ilarità che lì per lì ha suscitato negli studi del programma. Mattia Feltri ha dedicato il suo Buongiorno del 18 gennaio proprio alla Petacci, sottolineando come per anni il tema della sua morte sia stato trattato con estrema delicatezza proprio per le circostanze poco chiare in cui è avvenuta e per l’ambiguità delle sue colpe, riassunte dallo stesso Feltri con l’espressione “Amava solo un uomo”. Delicatezza che, sottolinea, è stata spazzata via in una sola battuta.
Giorgia Meloni ha postato il pezzo di Feltri sulla propria pagina Twitter, dichiarando: “Claretta Petacci è stata violentata e trucidata a soli 33 anni, senza avere alcuna colpa se non quella di amare un uomo. È una pagina triste della storia italiana. È vergognoso che qualcuno, pur di insultare me, arrivi ad accostare il suo nome a un maiale e ci rida su.”
Anche Alessandra Mussolini ha replicato alla battuta, definendo Gnocchi un “verme”.
E non si è fatta attendere nemmeno la reazione di Forza Nuova, che in un post su Facebook ha invitato i propri militanti a prendere il comico “a calci nel sedere e schiaffi futuristi”.

La replica di Gene Gnocchi – Ai microfoni di Radio Capital Gene Gnocchi ha difeso la propria posizione dichiarando che la sua intenzione non era assolutamente quella di offendere Claretta Petacci. «La battuta sul maiale per le strade di Roma era riferita a Giorgia Meloni. Sul sito di Forza Nuova c’è scritto che non ho la scorta e quindi posso essere manganellato, e stamattina ho trovato loro manifesti affissi sotto la mia casa».

Chi era Clara Petacci – Nata a Roma nel 1912, Clara Petacci fu la compagna segreta di Benito Mussolini. Lo incontrò per la prima volta quando aveva vent’anni (lui 48) e, dopo aver divorziato dal marito tenente dell’aeronautica Riccardo Federici, rimase al suo fianco fino alla fine. Pare che l’amore della Petacci per il Duce fosse tale che lei non gli chiese mai di lasciare la moglie Rachele e si accontentò di stargli accanto, condividendo con lui anche la morte. Il 28 aprile 1945, infatti, Benito Mussolini e Clara Petacci furono fucilati e il giorno seguente i loro corpi vennero esposti in piazzale Loreto a Milano insieme a quelli di altri gerarchi, nello stesso luogo dove mesi prima alcuni partigiani erano stati fucilati dai fascisti.