«Spendere il 5% del nostro Prodotto interno lordo per la Difesa equivale a 110 miliardi l’anno. Per noi è una cifra irraggiungibile». Il ministro della Difesa Guido Crosetto non ha dubbi e lo dichiara a Il Fatto Quotidiano: in Italia mancano i fondi. Per spendere di più in armi e prevenire la guerra, magari prepararsi ad affrontarne una. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Kaja Kallas, ritiene che sia necessario investire molto sul riarmo. Ma la richiesta – e la percentuale – arriva in realtà dal neo presidente americano Donald Trump.
Investire nella Difesa – Quest’anno, nel nostro Paese, le spese per il settore arriveranno all’1,6%. Ancora troppo poco anche per il 2% che era stato fissato dal vertice Nato, in Galles, nel 2014. Un obiettivo per cui, a detta del ministro degli Esteri Antonio Tajani, si faranno degli sforzi. Intanto la Camera, con il sostegno all’unanimità della destra, ha approvato la risoluzione di maggioranza sul sostegno all’Ucraina e anche per il 2025 sarà possibile inviare armi. Ma «spero siano gli ultimi aiuti perché vogliamo raggiungere la tregua e la pace», commenta Crosetto. L’Italia al momento non ha quindi capacità finanziarie per investire il 2% sulla difesa: difficile arrivare al 5%. E, anche per questo, Crosetto sostiene da sempre di dover scorporare le spese militari dal Patto di stabilità, accordo internazionale tra gli Stati dell’Ue atto a mantenere saldi i requisiti di adesione all’Eurozona.
Richieste internazionali – Resta comunque da considerare che i Paesi membri della Nato dovrebbero investire il 2% nella Difesa secondo gli accordi in vigore. «Siamo obbligati a raggiungerlo e dobbiamo farlo il prima possibile. Ma non so entro quando preveda di farlo il ministero dell’Economia», dichiara Crosetto alla Camera. Dal 24 al 26 giugno, a L’Aia (Paesi Bassi) si terrà un nuovo vertice Nato e non è da escludere che si possano proporre nuovi traguardi da raggiungere.
L’ombra di Trump – Nel frattempo, non è da sottovalutare neanche l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Come spiegavamo qui e il ministro della Difesa aveva già raccontato a Il Foglio, la nuova presidenza del tycoon newyorchese ha intenzione di irrigidire le posizioni degli Stati Uniti in politica estera. «Con lui cambierà l’assertività con cui gli Usa chiederanno il rispetto degli accordi che abbiamo firmato», erano state le parole di Crosetto. In passato, Trump aveva già minacciato di buttare fuori dalla Nato i Paesi che non avessero rispettato i patti nei tempi e nei modi stabiliti.